Sono dovuti trascorrere molti giorni prima che il presidente degli Stati Uniti, Joe Biden, decidesse di recarsi a rendersi conto di persona dei danni causati dagli incendi che hanno devastato parte dell'isola di Maui nell'arcipelago delle Hawaii

Che cosa ha detto Biden? Non molto, almeno in relazione a ciò che ha detto in pubblico, nelle sei ore che è durata la sua visita. Il presidente sì è detto vicino, immaginando il loro sconforto e la loro preoccupazione, a chi aveva perso la casa e a chi, anche, era in ansia per i propri cari ancora non rintracciati, citando due casi personali, relativi alla sua vita privata. 

Alla popolazione di Maui Biden ha indicato la fede come sostegno, ma è stato invece vago su tempi e modi relativi alla ricostruzione, comunque garantita, anche se la sottolineatura sull'assicurazione della sua casa andata bruciata in Delaware non può lasciare tranquilli coloro che la casa non l'avevano assicurata.

Per quanto riguarda le operazioni di ricerca e identificazione delle vittime dei tre incendi le cui conseguenze sono state micidiali soprattutto per la città storica di Lahaina, il loro numero ha raggiunto quota 115, mentre l'ultima stima non ufficiale dei dispersi è di oltre 700.

Le operazioni di ricerca, al momento, si sono concentrate sulle singole abitazioni che, a ieri sera, sono state controllate tutte. Adesso, la ricerca dei corpi sarà effettuate in quelle che una volta erano strutture residenziali su più piani  e centri commerciali.

I vigili del fuoco di Maui, nel frattempo, hanno affermato che stanno ancora lottando contro gli incendi: quello di Olinda è contenuto all'85% con circa 1.081 acri bruciati; anche l'incendio di Kula, che ha incenerito 202 acri, è stato contenuto fino all'85%; infine, l'incendio di Lahaina è stato contenuto al 90% dopo aver bruciato 2.170 acri e oltre 2.200 edifici.