Nelle note pubblicate sul sito del Dipartimento di Stato Usa, il riassunto dei colloqui che Blinken ha avuto a Pechino con le massime autorità cinesi, a partire dal presidente Xi Jinping, è caratterizzato da toni che cercano di descrivere una certa cordialità nelle relazioni tra i due Stati.

Evidentemente, anche il segretario di Stato Usa deve essere stato contagiato dallo stesso stato schizofrenico che caratterizza il suo presidente, Biden, dato che parlando alla stampa ha invece rilasciato dichiarazioni di tutt'altro tenore, tanto da fargli dire di aver praticamente minacciato la Cina di contromisure - senza però specificare quali - nel caso in cui Pechino dovesse continuare a fornire supporto a Mosca per l'invasione dell'Ucraina.

Blinken ha pure parlato della protesta pro Palestina nelle Università americane, lamentandosi stavolta del fatto che gli studenti non condannino (anche) Hamas.

Sentite le dichiarazioni di Blinken, a questo punto viene da chiedersi chi tra lui e Biden abbia bisogno di un qualche sostegno, senza escludere la possibilità che sia necessario ad entrambi.

Ma come? Gli Stati Uniti (e mezzo mondo) inviano armi e aiuti finanziari di ogni genere a Kiev e Blinken pretende che la Cina non possa scegliersi chi sostenere in una guerra? La Russia è in questo caso dalla parte dei cattivi? Quasi certamente è così, ma è pur vero allora che gli Stati Uniti sostengono un genocidio a Gaza a fronte di un attacco che ha causato tra le 700 e le 800 vittime civili. Come è possibile, in funzione di ciò, radere al suolo tutta Gaza e massacrare sotto le bombe decine di migliaia di persone? 

Blinken che fa la morale alla Cina è il braccio destro di un presidente che non solo ha fornito a Israele le bombe per tale carneficina, ma un paio di giorni fa ha pure esultato annunciando perché finalmente poteva inviarne altre per 26 miliardi di dollari.

E gli studenti delle università americane dovrebbero ritenere che Israele e Hamas siano sullo stesso piano? Oltretutto, in queste ore, militari e politici israeliani non fanno altro che affermare di esser pronti ad invadere Rafah, al cui confine è già iniziato il martellamento dell'artiglieria e si stanno ammassando i Merkava. A Rafah sono rifugiate 1,5 milioni di persone che non hanno alcuna via di fuga. 

E per Blinken, nelle università americane la protesta dovrebbe essere anche contro Hamas? Ormai la lezione è chiara: un ebreo può delinquere ad libitum in quanto ebreo, non essendo criticabile perché la critica implica l'accusa/condanna di antisemitismo.

Ma coloro che sostengono tali teorie da cerebrolesi, perché non ci spiegano allora quali sarebbero le loro reazioni se dei poveri ebrei, senza motivo alcuno, un giorno bussassero alle loro porte e, dopo averli presi a calci, li buttassero fuori dalle loro abitazioni che verrebbero sequestrate o distrutte? Perché questo è ciò che fanno dal 1948 i loro poveri ebrei ai cattivissimi palestinesi, di cui non vogliono neppure riconoscere l'esistenza come popolo, come spiegò a suo tempo il nazifascista (sua definizione) Smotrich, uno dei ministri del governo Netanyahu.

Questo è ciò che i Blinken dei vari Paesi del democraticissimo occidente hanno permesso per decenni, limitandosi a dire distrattamente, di tanto in tanto, di essere per una soluzione a due Stati, mentre i loro poveri ebrei israeliani continuavano a praticare indisturbati il loro regime di apartheid nei confronti di un intero popolo a Gerusalemme, in Cisgiordania e a Gaza. 

E tutto questo non è colpa di Hamas... è colpa loro. E protestare per dire basta a tale porcata è più che un diritto... è DOVERE.