Nel secondo trimestre 2020 l'indebitamento netto della Pubblica Amministrazione in rapporto al Pil è stato pari al 10,3%, identico a quello dello stesso trimestre del 2019, con il saldo primario negativo, con un'incidenza sul Pil del -5,9% (+4,1% nel secondo trimestre del 2019). Il saldo corrente della Pubblica Amministrazione è stato anch'esso negativo, con un'incidenza sul Pil del -6,3% (+3,3% nel secondo trimestre del 2019).

La pressione fiscale è stata pari al 43,2%, in crescita di 1,8 punti percentuali rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente, nonostante la marcata riduzione delle entrate fiscali e contributive.

Il reddito disponibile delle famiglie consumatrici è diminuito del -5,8% rispetto al trimestre precedente, mentre i consumi sono diminuiti del -11,5%. La propensione al risparmio delle famiglie consumatrici è stata pari al 18,6%, in aumento di 5,3 punti rispetto al trimestre precedente. Il potere d'acquisto delle famiglie è diminuito rispetto al trimestre precedente del -5,6%, beneficiando della dinamica negativa dei prezzi.


La quota di profitto delle società non finanziarie, stimata al 39%, è diminuita del -2% rispetto al trimestre precedente.

Il tasso di investimento delle società non finanziarie è aumentato dell'1% rispetto al trimestre precedente, salendo al 22,1%, quale risultato di un calo degli investimenti meno marcato di quello del valore aggiunto.


Nel secondo trimestre del 2020 il Prodotto interno lordo (Pil) è diminuito del -13% rispetto al trimestre precedente e del -18% rispetto al secondo trimestre del 2019.I dati del Pil diffusi il 31 agosto 2020 avevano registrato cali del 12,8% in termini congiunturali e del 17,7% in termini tendenziali.

Il secondo trimestre del 2020 ha avuto una giornata lavorativa in meno sia rispetto al trimestre precedente, sia rispetto al secondo trimestre del 2019. La variazione acquisita per il 2020 è pari a -14,8%.

Rispetto al trimestre precedente, tutti i principali aggregati della domanda interna sono in diminuzione, con cali del -8,5% dei consumi finali nazionali e del -16,2% degli investimenti fissi lordi. Le importazioni e le esportazioni sono diminuite, rispettivamente, del -20,6% e del -26,4%.

La domanda nazionale al netto delle scorte ha contribuito per un -9,6% alla contrazione del Pil: -6,8 punti i consumi delle famiglie e delle Istituzioni Sociali Private ISP, -2,9 punti gli investimenti fissi lordi e +0,1 punti la spesa delle Amministrazioni Pubbliche (AP). Anche la variazione delle scorte e la domanda estera netta hanno contribuito negativamente alla variazione del Pil, rispettivamente per -1,2 e -2,3 punti percentuali.

Si registrano andamenti congiunturali negativi per il valore aggiunto in tutti i principali comparti produttivi, con agricoltura, industria e servizi diminuiti rispettivamente del -3,7%, del -20,5% e del -11,3%.