Lunedì 18 febbraio gli iscritti al Movimento 5 Stelle votano per decidere se i loro senatori devono mandare o meno a processo Matteo Salvini per il caso Diciotti. E che sia giornata di voto lo si capisce dalla "modalità" con cui risponde la "potente" piattaforma grillina richiamando la home page del blog delle stelle: "Errore nello stabilire una connessione al database".

Ma al di là degli infortuni del momento della Casaleggio e associati, il voto di oggi assume un valore significativo per il Movimento 5 Stelle, tanto da diventare, paradossalmente, un nuovo "Vaffa Day". Chi è che i 5 Stelle oggi mandano a fare in c...? Sé stessi!

Incredibile, ma vero. Il Movimento anti casta, oggi vota per salvare il capo politico di un partito alleato di Governo e avversario allo stesso tempo, tanto che in questi mesi ha fatto di tutto per portar via loro il consenso raggiunto alle ultime politiche.

Di Maio e l'erede di Casaleggio hanno deciso che politicamente è necessario evitare a Salvini il processo, probabilmente perché lo stesso, al di là delle dichiarazioni di facciata, in privato li ha minacciati di crisi di Governo nel caso i senatori del Movimento non votino contro l'autorizzazione a procedere.



Aggrappandosi alla comica interpretazione della legge cui fa riferimento l'articolo 96 della Costituzione affidata alle cronache dall'azzeccagarbugli di Matteo Salvini, in base alla quale un ministro e il Governo potrebbero agire indisturbati violando le leggi della Repubblica, i vertici del Movimento invitano i loro iscritti, tramite una domanda trabocchetto, a votare perché i loro rappresentanti al Senato si esprimano per evitare che Salvini vada a giudizio.

E tutto senza vergogna. Infatti, quando il tribunale dei ministri aveva chiesto l'autorizzazione a procedere nei confronti del ministro dell'Interno, molti parlamentari grillini avevano dichiarato, subito dopo, che Salvini andava processato. Passato il primo momento, gli stessi hanno poi riveduto la loro posizione affermando l'esatto contrario... e senza neppure vergognarsi (vedi tal Paragone).

Alcuni, va riconosciuto, invitano a mantenere quella che è sempre stata la linea del Movimento (vedi i sindaci di Livorno, Torino e Roma oppure alcuni parlamentari come Nicola Morra), ma la linea ufficiale è quella di "salvare Salvini" in nome dell'articolo 96 della Costituzione che non dice certo che i membri del Governo, come Lega e 5 Stelle vogliono far credere, possano fare quel che più gli pare e piace al di là di quello che la legge impone loro.

Infine, è poi da ricordare che questo voto avrà comunque un risultato negativo per i 5 Stelle. Nel caso gli iscritti votino per "salvare Salvini", il Movimento avrà perso la propria identità e perderà anche numerosi iscritti, anche se tale considerazione è comunque valida già solo con la semplice richiesta di voto.

Nel caso gli iscritti votino per "non salvare Salvini", quasi certamente ci sarà una crisi di Governo, legata direttamente a tale decisione o ad un qualsiasi altro motivo scatenante... questo in base alle convenienze del segretario leghista che deciderà con calma il meglio per lui. Ed un ritorno alle urne adesso non sarebbe una buona notizia per i 5 Stelle in caduta libera nei sondaggi.

Per ultimo, la sola scelta di votare ha aumentato le perplessità di molti parlamentari sulle reali capacità di Di Maio (e probabilmente del burattinaio rappresentato da Casaleggio junior) nel saper guidare il Movimento. Quindi, non sono escluse neppure spaccature future all'interno dei gruppi parlamentari, e soprattutto di quello al Senato, che sarà poi chiamato a decidere.

Dal punto di vista pratico il risultato del voto odierno riguarderà, fin da subito, la decisione dei senatori 5 Stelle in Giunta autorizzazioni, chiamati ad approvare o meno la relazione di Gasparri che chiede all'Aula del Senato di non mandare a processo Salvini... poi ci sarà il voto in Aula.

In ogni caso, comunque vada, è ormai evidente che i 5 Stelle sono riusciti, incredibilmente, ad arrivare a chiedere ai propri iscritti di salvare la casta, l'esatto contrario per cui il Movimento è nato. Quindi, con il voto di oggi stanno mandando affanc... sé stessi.

Un capolavoro!