È iniziato questo pomeriggio il viaggio apostolico di Papa Francesco in Polonia. Viaggio che prevede anche la sua partecipazione alla Giornata Modiale della Gioventù 2016, in svolgimento a Cracovia. Il primo incontro con i giovani provenienti da tutto il mondo è previsto nel pomeriggio di aiovedì 28 luglio presso il Parco Jordan a Błonia.

Come di consueto, come è avvenuto finora  per ogni viaggio, Papa Francsco si è intrattenuto alcuni minuti con i giornalisti, durante il volo.

Dopo alcune parole di cortesia di Padre Lombardi, che accompagnerà il Papa per l'ultima volta in qualità di direttore della Sala Stampa del Vaticano, Bergoglio ha pronunciato le seguenti parole: «Buongiorno, e grazie per il vostro lavoro. Una parola che si ripete tanto è “insicurezza”.

Ma la vera parola è “guerra”. Da tempo diciamo: “il mondo è in guerra a pezzi”. Questa è guerra. C’era quella del ’14, con i suoi metodi; poi quella del ’39 – ’45, un’altra grande guerra nel mondo; e adesso è questa. Non è tanto organica, forse; organizzata, sì, ma organica… dico… Ma è guerra. Questo santo sacerdote, che è morto proprio nel momento in cui offriva la preghiera per tutta la Chiesa, è uno; ma quanti cristiani, quanti innocenti, quanti bambini… Pensiamo alla Nigeria, per esempio. “Ma quella è l’Africa…”. È guerra. Non abbiamo paura di dire questa verità: il mondo è in guerra, perché ha perso la pace.

Grazie tante del vostro lavoro in questa Giornata della Gioventù. La gioventù sempre ci dice speranza. Speriamo che i giovani ci dicano qualcosa che ci dia un po’ più di speranza, in questo momento.

Per il fatto di ieri, io vorrei anche ringraziare tutti quelli che si sono fatti vivi con le condoglianze... in modo speciale il Presidente della Francia, che ha voluto collegarsi con me telefonicamente, come un fratello. Lo ringrazio. Grazie.»


Dopo questo intervento, Papa Francesco si è però sentito in dovere di precisare la sua concezione di guerra, facendo una distinzione tra guerra vera e guerra di religione: «Una sola parola vorrei dire per chiarire. Quando io parlo di guerra, parlo di guerra sul serio, non di guerra di religione, no. C’è guerra di interessi, c’è guerra per i soldi, c’è guerra per le risorse della natura, c’è guerra per il dominio dei popoli: questa è la guerra. Qualcuno può pensare: “Sta parlando di guerra di religione”. No. Tutte le religioni vogliamo la pace. La guerra, la vogliono gli altri. Capito?»

Per rispondere alla domanda finale del Pontefice, ad essere sinceri, sulla guerra le idee erano più chiare prima del suo ultimo intervento.