Boris Johnson, domenica, ha rilasciato un'intervista alla BBC dove ha anticipato la possibilità che già nei prossimi giorni, in alcune parti del paese, potrebbero essere imposte nuove misure restrittive oltre a quelle già in atto, per cercare di porre un freno all'allargarsi del contagio che le opposizioni descrivono ormai come fuori controllo.

Johnson ha dichiarato che i suoi ministri hanno fatto tutto il possibile per contenere il diffondersi dell'epidemia, attribuendo la responsabilità dell'aumento dei nuovi casi giornalieri alla nuova variante del virus che si è manifestata a partire dall'autunno.

Per il momento, però, Johnson ha detto che le scuole riapriranno comunque a partire da lunedì, non escludendone però la chiusura nei prossimi giorni.

Per il leader dei laburisti, Keir Starmer, non c'è però più spazio per indugiare e per tale motivo ha chiesto nuove restrizioni in tutta l'Inghilterra già entro le prossime 24 ore, aggiungendo che nelle condizioni attuali fosse inevitabile anche la chiusura delle scuole.

Come dimostra l'esempio del Regno Unito, persino una pandemia finisce per diventare argomento di contrapposizione politica... in qualsiasi parte del mondo, non solo in Italia. 

Ma qual è l'andamento del contagio nel Regno Unito?

Anche domenica 3 gennaio il numero dei contagiati è stato impressionante: 54.990 i nuovi casi e 454 quello dei decessi. Il numero totale dei contagi da coronavirus ha raggiunto quota 2.654.779, provocando 75.024 morti. E a conferma della gravità della situazione vi è anche il numero dei ricoverati, 23.823, cresciuto di 1.277 rispetto a sabato.