Riccardo Molinari, capogruppo della Lega alla Camera, ha affermato, riguardo ai fondi del Pnrr, che l'Italia potrebbe sia spostare alcuni progetti non realizzabili entro il 2026 sotto un altro "cappello", sia di rinunciare a parte dei fondi per non essere in grado di spenderli. 

"Ho parlato con molti sindaci di Comuni piccoli - ha detto l'esponente della Lega - e i problemi sono numerosi. Ha senso indebitarsi con l'Ue per fare cose che non servono? Giusto, quindi, ridiscutere il piano con la Commissione europea, o si cambia la destinazione dei fondi o spenderli per spenderli a caso non ha senso. Forse sarebbe il caso di valutare di rinunciare a una parte dei fondi a debito".

Non appena le parole di Molinari hanno iniziato a diffondersi, nonostante l'ubriacatura di Vinitaly, dal governo sono arrivate sia smentite che dietrologie.

Per quanto riguarda le smentite, fonti di Palazzo Chigi fanno sapere che si sta lavorando per risolvere le criticità, aggiungendo che il Piano va rimodulato, eliminando i progetti che non possono essere portati a termine entro il 2026, aggiungendo però che lo spazio che si libera sarà utilizzato su altri progetti per i quali i finanziamenti possono essere spesi entro la data prevista (giugno 2026).

Per quanto riguarda le dietrologie, da Fratelli d'Italia l'uscita di Molinari viene interpretata come un tentativo della Lega – cioè di Salvini – di mettere in discussione la linea dialogante scelta da Meloni con Bruxelles.

Meloni, guardandosi bene dal commentare le parole di Molinari, ha trattato la questione con una indifferenza da snob d'oltremanica, dicendo di non condividere in generale ricostruzioni allarmistiche sul Pnrr, pur ammettendo che certamente c'è un grande lavoro da fare, verificando la fattibilità di alcune cose, e questo è oggetto di interlocuzione con la Commissione:

"Non prendo in considerazione l'idea di perdere risorse ma di spenderle al meglio in modo efficace".

E le opposizioni? Non si sono fatte pregare... 

Terzo polo: "Rinunciare ai fondi del PNRR, come chiesto dalla Lega, non sarebbe solo un danno materiale per l'Italia, ma anche un irreparabile disastro reputazionale. Ci metterebbe nell'impossibilità di portare avanti qualsiasi progetto/richiesta in UE con credibilità. Abbiamo fatto proposte concrete al Governo per utilizzarli rapidamente su industria 4.0 e Italia Sicura. Siamo pronti a confrontarci con spirito costruttivo. Ma per favore non commettete un errore madornale per l'Italia" (Calenda).5 Stelle: "Le spaccature nel Governo sulla gestione dei 209 miliardi del Pnrr ci preoccupano. Ribadiamo il nostro appello all'esecutivo: il M5S c'è, non possiamo permetterci di rinunciare nemmeno a un euro" (Conte).Partito Democratico: "Spostare i fondi, chiedere rinvii, cambiare i progetti: sul PNRR nel governo e nella maggioranza è caos totale. Basta scaricabarile, basta ritardi: il ministro Fitto venga subito in Parlamento a spiegare cosa sta succedendo. Non possiamo sprecare la più grande occasione di ammodernamento del Paese, non possiamo tradire l'Italia. Il Partito Democratico c'è, pretendiamo risposte".

E adesso. prima o poi, il ministro Fitto - che ha la delega sul Pnrr - sarà costretto a spiegare al Parlamento che cosa i governo abbia intenzione di fare... a meno che i post-fascisti, dopo la maternità surrogata, via Rasella, il forestierismo, il Caravaggio a Vinitaly, il liceo del vino, ecc., non si inventino altre "amenità" per evitare di dare spiegazioni sul tema... sia al Parlamento che agli italiani.