Decine di migliaia di persone anche la prima domenica di ottobre hanno marciato per le strade di Minsk, capitale della bielorussa, per chiedere nuove elezioni e la liberazione dei detenuti politici.
La marcia di oggi è l'ultima di una interminabile serie di manifestazioni di protesta che si sono tenute dopo le elezioni del 9 agosto, nelle quali il presidente Alexander Lukashenko è risultato vincitore ma, secondo i suoi avversari, solo grazie a palesi brogli. Così il sesto mandato di Lukashenko ha dato il via ad una serie di proteste che ancora non sembrano voler terminare.
Oggi erano 100mila i bielorussi scesi in piazza sventolando bandiere bianche con una striscia rossa, simbolo dell'opposizione, e stavolta hanno marciato verso le prigioni in cui sono detenuti gli oppositori del regime arrestati finora. "Fateli uscire", ha gridato la folla davanti al centro di detenzione di Okrestina.
#Belarus #Minsk Great video that shows the scale of the rally. There were several crowds of protesters who couldn't join because security forces didn't allow to do so.Nevertheless,at least 100,000 people came out to the streets again. They demanded political prisoners be released pic.twitter.com/eB4mJ4ljsi
— Hanna Liubakova (@HannaLiubakova) October 4, 2020
Le persone arrestate a partire da agosto sono state più di 13mila: alcune, successivamente, sono state rilasciate, ma i principali esponenti dell'opposizione sono ancora in carcere o in esilio.
Domenica, la polizia ha fatto ricorso a cannoni ad acqua montati su veicoli blindati per disperdere i manifestanti, arrestandone decine, secondo l'agenzia Interfax.
❗️In Minsk people have driven away and partially dismantled a water cannon. pic.twitter.com/aZZukU9lpg
— NEXTA (@nexta_tv) October 4, 2020
Ed anche in altre città della Bielorussia sono state organizzate manifestazioni contro Lukashenko.
Venerdì, l'Unione europea ha reso noto di aver attivato delle misure di ritorsione contro la Bielorussia, tra cui divieti di transito e congelamento di beni nei confronti di una quarantina di persone che, a vario titolo, occupano incarichi di primo piano nelle istituzioni bielorusse.