Colti con le dita nella marmellata Meloni & Co. stanno tentando la ridicola manipolazione dei fatti per scaricare sulla Corte Penale Internazionale la responsabilità del mancato arresto, da parte italiana, del generale libico Osama Njeem Al-Masri .
L’Italia rischia di fare una figura barbina a livello internazionale se i ministri meloniani non riusciranno a chiarire e dare risposte credibili sulla vicenda Al-Masri almeno ad alcuni semplici ma primari interrogativi:
- Come e quando CPI ha saputo della presenza in Europa del generale libico Osama Njeem Al-Masri, accusato di gravi crimini contro l’umanità?
- Dove si trovava Al-Masri quando è stato individuato ed è stata accertata la sua presenza?
- Quando la CPI ha emesso, di fatto, il mandato di arresto nei confronti di Al-Masri per gravi crimini contro?
- Quando la Ambasciata d’Italia a L’Aia ha ricevuta da CPI notizia e richiesta di procedere all’arresto, corredata della relativa documentazione?
- Quando la Ambasciata d’Italia ha informato ed inoltrato, come da procedure, al Ministro Nordio ed alla Corte d’Appello di Roma la richiesta della CPI?
- Quando la Corte d’Appello di Roma ha richiesto al Ministro Nordio la autorizzazione per il mandato di arresto?
- Quando il Ministro Nordio ha dato riscontro alla richiesta della Corte d’Appello di Roma?
- In base a quale informativa e quando la DIGOS ha allertati i suoi agenti che la mattina del 19 gennaio hanno proceduto all’arresto di Al-Masri a Torino?
- Quando la Corte d’Appello di Roma, priva della necessaria conferma, ha dovuto invalidare l’arresto di Al-Masri?
- Quale istituzione ha contattato CPI per informarla e spiegare i motivi per i quali l’Italia non avrebbe provveduto all’arresto?
- Quando il Ministro Piantedosi “vista la pericolosità del soggetto, per salvaguardare la sicurezza dello Stato e la tutela dell’ordine pubblico” ha disposta l’espulsione immediata di Al-Masri?
- Chi e perchè ha deciso e disposto che i Servizi Segreti italiani inviassero a Torino Caselle il Falcon 900 per imbarcare Al-Masri ed i suoi accompagnatori e rimpatriarli a Tripoli?
Et voilà! Rispondere a questi interrogativi, per la premier ed i suoi ministri che si autocelebrano per la loro trasparenza, sarà di una semplicità disarmante!
D’altra parte, solo se e quando saranno disponibili risposte chiare e credibili, almeno a queste prime domande, la vicenda Al-Masri potrà uscire dalle fosche e fitte nebbie in cui l’hanno celata in questi giorni Meloni & Co.