Era il 1968. L'Unione Sovietica invade la Cecoslovacchia per porre fine con i carrarmati a quel breve periodo di alternativa alla dittatura sovietica conosciuto come Primavera di Praga.
In dissenso con la posizione del Partito Comunista Italiano, che condivideva quanto fatto da Mosca, alcuni suoi dirigenti votarono contro durante i lavori del Comitato Centrale del PCI.

Costoro finiranno per fondare il mensile il manifesto (che avrà anche una breve esperienza di partito politico) e, per i loro articoli, saranno radiati dal PCI. I loro nomi erano Rossana Rossanda, Luigi Pintor, Aldo Natoli, Lucio Magri, Valentino Parlato, Luciana Castellina ed alcuni altri.

Luigi Pintor è sempre stato considerato come il padre della cooperativa de il manifesto che si trasformò poi in un quotidiano. Fu il primo a morire, nel 2003. Dopo di lui, fu la volta di Aldo Natoli nel 2010 e di Lucio Magri nel novembre del 2011.

Oggi, 2 maggio 2017 a 86 anni di età, è venuto a mancare anche Valentino Parlato che de il manifesto è stato più volte direttore e presidente della cooperativa editrice.

Ne ha dato notizia il collettivo del manifesto con questo breve annuncio.

Ciao Vale. 

Era nato a Tripoli, in Libia, il 7 febbraio 1931.

Comunista per tutta la vita, ha militato nel Pci fino alla radiazione, lavorato a Rinascita, fondato e difeso il manifesto in tutta la sua lunga storia.

Per ora ci fermiamo qui, abbracciando forte la sua splendida famiglia e tutti i compagni che, come noi, l’hanno conosciuto e gli hanno voluto bene.