TACCUINO #28

Essere nella materia, essere con la materia, essere la materia

Premessa: Il Dubbio come Metodo e Fondamento

Non possiamo fidarci delle storie che ci raccontano. Non possiamo neppure fidarci interamente di ciò che percepiamo come nostro pensiero, poiché spesso è il pensiero che pensa al nostro posto. Ogni idea, ogni narrazione, ogni principio si radica in un passato che non abbiamo vissuto, ma che ci influenza come un’ombra costante.

Questo manifesto non cerca di offrire certezze. Siamo nel dubbio, e il dubbio è il nostro metodo. Siamo radicati nella saggezza del Kybalion, nell’eco delle leggende di Thot, ma non per venerarle: vogliamo superarci, superarle, non crederle, non fidarci, abbandonarle, farle tacere sotto la polvere dei tempi, nelle morti della morte che sopravvive il sangue della cosa nel mondo e nello spazio che vien parlato (anche) uomo. 

Non fissiamo lo sguardo su ciò che è stato, ma apriamo un sentiero dove ogni legame viene spezzato, ogni pensiero viene svuotato, e ciò che resta è la materia pura del sentire viscerale.
 
Introduzione: Verso l'Atarassia materiale
  
Dell’emancipazione.
 
Emancipazione è una parola che non significa nulla. È un’illusione, un inganno, una promessa vuota. Non siamo emancipati: siamo legati. Legati al sociale, ai pensieri che pensano al nostro posto, alle storie che ci imprigionano, alle emozioni che ci ingannano.
 
La vera emancipazione non è il progresso, non è l’amore universale, non è la libertà apparente. La vera emancipazione è l’atarassia: un ritorno alla materia, alla sostanza, al cuore pulsante dell’essere. È il sentire viscerale che ci libera dalle catene invisibili della storia e del pensiero.

 
I. IL TEATRO MACABRO DELLE ILLUSIONI

1. L’uomo come prigioniero delle sue stesse idee
  
L’uomo non è libero. Non lo è mai stato. È costretto a sopravvivere alle proprie idee, ai propri ideali, ai propri pensieri. Ogni “progresso” lo avvicina solo a nuove forme di subordinazione.
 

  • Rivoluzione industriale: ha trasformato l’uomo in una macchina, sottomessa al profitto e al lavoro alienante.
  • Rivoluzione sessuale: ha promesso libertà, ma ha creato la pornografia mediatica e un nuovo eros come spettacolo da consumo.
  • Rivoluzione femminista: ha spezzato alcune catene, ma ha anche trasformato l’indipendenza in un altro strumento di oppressione economica e sociale.
     

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