Stampare in 3D usando materiale plastico o metallico non è certo una novità. Invece, nuova è la possibilità di stampare tessuti viventi. Questo è quanto sta cercando di sviluppare, a Swansea, un team di ricercatori sotto la supervisione del Professor Iain Whitaker che occupa la cattedra di chirurgia plastica e ricostruttiva alla Scuola Medica della locale Università. La procedura prevede la coltivazione in un incubatrice delle cellule di un paziente che poi verranno miscelate in un liquido che permette la stampa tridimensionale di un tessuto gelatinoso modellato ad hoc secondo le esigenze della chirurgia ricostruttiva cui lo stesso paziente deve essere sottoposto. Il metodo potrà iniziare ad essere sperimentato tra tre quattro anni.