Quattro lastre etrusche dipinte recuperate dalla guardia di finanza nel 2019 sono state presentate al pubblico in Roma il 17 giugno 2022.
Si tratta di una scoperta inaspettata che restituisce capolavori della pittura etrusca arcaica per lungo tempo sottratti alla vista da scavi illeciti. Anche se purtroppo nulla è noto del contesto archeologico a cui appartenevano le lastre le caratteristiche stilistiche e formali sono compiutamente apprezzabili. Risalenti al VI secolo a.C. le lastre sono state restaurate dai tecnici della Soprintendenza per l'Etruria Meridionale.
Tre delle quattro lastre sono attribuibili alla stessa mano.
La lastra D si differenzia dalle altre. Le caratteristiche stilistico formali sono compiutamente apprezzabili.
Tra i raffronti possibili le lastre etrusche del Louvre o la lastra di Copenhagen. Le vesti dei personaggi si rifanno alla moda ionica come si apprezza dai chitoni pieghettati.
Le lastre abc sono attribuibili alla stessa mano pittorica di un maestro caeretano molto abile.
Il mito di Achille e Pentesilea viene rappresentato nella lastra A. L’artista etrusco ha scelto un’altra prospettiva: è l’amazzone Pentesilea che attacca Achille.
La lastra B rappresenta una donna armata d’arco: forse Artemide o Atalanta. La possibilità che si tratti di Atalanta è avvalorata dal fatto che essa fu abbastanza apprezzata nell’arte etrusca ( per es. vaso Francois): Atalanta sfidava i pretendenti in corsa, se perdevano li ammazzava. I personaggi posso quindi essere Melanione e Atalanta oppure Artemide e Apollo. La lastra C rappresenta il messaggero degli dei Hermes, l'etrusco Turms - le ali ai piedi sono attributi di Hermes- che scorta una donna in atto di svelarsi (forse parte di un quadro del giudizio di Paride) e infine nella lastra d è dipinta una coppia di aruspici al lavoro: sacerdoti etruschi esperti nell'interpretazione della volontà degli dei. Da notare il bastone ricurvo, il lituo - lituus attributo di magistrati o sacerdoti etruschi per la delimitazione del templum, cioè dello spazio celeste corrispondente allo spazio terrestre che doveva essere inaugurato. Le lastre dovrebbero trovare definitiva collocazione nella rinnovata esposizione dell'Antiquarium di Pyrgi, che la Soprintendenza sta allestendo negli spazi messi a disposizione dalla Regione Lazio all'interno del Castello di Santa Severa.
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