Nell'odierno aggiornamento sulla Brexit, quel che appare sempre più evidente è che BoJo (Boris Johnson) sia diventato il Salvini della Gran Bretagna. La mossa politica di chiudere il Parlamento per passare all'incasso di una Brexit con o senza accordo - al pari dell'azzardo del ministro dell'Interno italiano Matteo Salvini che aveva creato una crisi di Governo per andare al voto e incassare il consenso elettorale - si è trasformata in un boomerang.

Il Parlamento - a meno di sorprese giudiziarie che modifichino il via libera della regina - chiuderà solo la prossima settimana e per questo motivo, le opposizioni hanno potuto presentare e far approvare, visto che oggi è arrivato il via libera dalla Camera dei Lord, il disegno di legge che impedisce una Brexit "no deal" e la richiesta di una proroga della sua data di scadenza dal 31 ottobre al 31 gennaio 2020.

BoJo, che con la sua mossa ha perso la maggioranza in Parlamento, anche espellendo dal gruppo dei Tory 21 deputati, ha visto venir meno anche l'appoggio del fratello JoJo (Jo Johnson) che ha dato le dimissioni da ministro e da parlamentare.

Per provare a ribaltare la situazione a suo favore, il premier britannico ha presentato una mozione per le elezioni anticipate che è stata respinta perché non è stato raggiunto il traguardo dei due terzi dei membri della Camera dei Comuni. Johnson chiederà nuovamente elezioni anticipate la prossima settimana, ma i leader di Labour, Lib Dems, SNP e Plaid Cymru (i partiti di opposizione) si sono già riuniti venerdì, trovandosi d'accordo nel non appoggiare la richiesta.

Per loro, le elezioni anticipate si potranno tenere solo dopo il vertice dell'Ue che si terrà il 17 e 18 ottobre, dove Johnson dovrà chiedere una nuova data di scadenza per la Brexit, nel caso non riesca in Parlamento a farne approvare una concordata con l'Unione europea.

Solo allora, le opposizioni accetteranno di indire nuove elezioni.

Per Johnson, se si avvererà questo scenario, come è probabile che sia, sarebbe una sconfitta politica senza precedenti... senza dimenticare l'umiliazione di andare a chiedere a Bruxelles un rinvio della Brexit, dopo che aveva detto che avrebbe preferito morire (in un fosso) prima di farlo!