Le relazioni Cina-USA si sono deteriorate drasticamente negli ultimi anni e gli sforzi per ripararle sono falliti all'inizio del 2023, quando gli Stati Uniti hanno abbattuto quello che si diceva fosse un pallone spia cinese, che stazionava nello spazio aereo statunitense.
La Cina ha afferma che si è trattato di un incidente motivato da "causa di forza maggiore" e che gli Stati Uniti hanno reagito in modo eccessivo. A questo si sono aggiunte le tensioni su Taiwan e la guerra in Ucraina.
L'establishment cinese, partendo dal Presidente e scendendo giù alla pletora dei suoi più stretti collaboratori, ritengono il conflitto in Ucraina eterodiretto da "una mano invisibile" che usa la crisi ucraina per servire determinati programmi geopolitici", spingendo per il protrarsi e l'escalation del conflitto.
La Cina si è accreditata come una sorta di agente pacificatore apparentemente neutro al conflitto, ma tutti hanno la percezione di una relazione condivisa con la Russia.
La pubblicazione di una carta di pace redatta attorno a dodici punti, favorevole ad un accordo Mosca-Pechino non era mirata a terzi, non rappresentava una minaccia per alcun Paese e non sarebbe stata soggetta a "interferenze o discordia cucita da terzi".
Il governo cinese incolpa poi gli Stati Uniti stigmatizzandone l'ipocrisia nel difendere la sovranità e l'integrità territoriale dell'Ucraina, non riconoscendo però quella della Cina su Taiwan.
E questo si configura come un prossimo, pericolosissimo scenario di un nuovo conflitto combattuto certamente lontano dall'Europa ma destinato a veder ricadere, su di essa, un numero indefinito e indefinibile di nuove problematiche politico-energetiche ed economiche.