Anche il mondo della piccola impresa pugliese sposa in pieno l’idea del patto per lo sviluppo industriale. Per Carlo Maria Martino, presidente di Confapi Industria Puglia è necessario ”ripartire dalle realtà esistenti e accelerare i processi di transizione ecologica per rivalutare i territori”.

Presidente, qual è l’aspetto più convincente della proposta del professor Pirro di avviare una conferenza per l’industria?

“La Puglia è una fucina di industrie e imprese che non possono essere abbandonate. Finalmente c’è una proposta di sedersi tutti intorno a un tavolo per ragionare sul futuro.

Dall’automotive a bari al gas, fino all’agricoltura che ritengo tassello fondamentale, e deve essere produttiva al massimo, occorre ridisegnare un percorso preciso”.

Qual è la vostra proposta di sviluppo?

“Bisogna far sedere al tavolo le imprese e accompagnarle negli investimenti, coordinare l’utilizzo delle risorse del Pnrr, creare una visione comune che faccia da guida. Ma occorre anche velocizzare gli iter burocratici, snellire le procedure e investire nella formazione. Più che per i sussidi. I fondi dovrebbero essere utilizzati per incentivare le imprese alla formazione di personale specializzato. Non parlo solo di professionisti, ma di figura tecniche che oggi mancano”.

Fondamentale anche il dialogo con l’Università.

“Sì, noi abbiamo un rapporto costante e privilegiato con gli atenei e gli istituti di ricerca. Da due anni portiamo avanti importanti progetti, in particolare ad esempio è stato attivato un percorso per sostenere alcune aziende che hanno ottenuto finanziamenti regionali nel campo dell’idrogeno”.

La nostra Regione può diventare un polo di riferimento?

“Certamente, già siamo considerati in qualche modo la Milano del Sud. I nostri territori hanno potenzialità immense. Penso al Tarantino che ha una naturale vocazione turistica per la bellezza celle coste e va rivalutato. Occorre rimetterlo in pista, accelerare tutti i processi di salvaguardia ambientale legati all’ex Ilva, dare una spinta ambientale propulsiva e far sì che una delle più grandi acciaierie d’Europa diventi fonte di benessere e ricchezza per la collettività”.

R.D.B.
Quotidiano di Puglia