Largo ai giovani? Sì, con moderazione, ma teniamoci pure i vecchi rimasti ancora in servizio!
Questa l’ultima ipotesi del governo Meloni che – oltre a tenersi bene stretta la Legge Fornero, che diceva di voler abolire quando stava all’opposizione – pensa addirittura di trattenere in servizio i dipendenti pubblici fino a 70 anni, inserendo il provvedimento nella legge di Bilancio.
Questa l’ipotesi della Funzione Pubblica:
I dipendenti del comparto sicurezza e difesa vanno in pensione a 60anni, mentre tutti gli altri a 65 anni con almeno 42 anni di contributi o a 67 anni. Nel costruire il piano di Bilancio di medio termine settennale, da inserire nella prossima legge di Bilancio, con il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti stiamo ragionando di approfondire l’opportunità di trattenimento fino a 3 anni in più.
L’opzione varrebbe per le amministrazioni, anche quelle decentrate, che considerano una leva gestionale importante la possibilità di trattenere al lavoro fino a 70 anni (nel caso di pensionamento a 67) un numero di dipendenti in percentuale sul turnover. Su base volontaria.
L’ipotesi proposta è di una percentuale del 10%.
Il provvedimento sarebbe mirato a ridurre la spesa previdenziale, come se un dipendente in servizio (stipendio+straordinari+premi+buoni pasto) costasse meno allo Stato che mandarlo in pensione, e per affiancare i giovani neo assunti (ancora troppo pochi per rimpiazzare le migliaia di dipendenti in quiescenza) con il personale più esperto e quindi assicurare agli Uffici pubblici un passaggio di competenze che garantisca il più alto standard di efficienza.
Insomma, stanno pensando di chiudere la stalla quando ormai i buoi sono scappati e quei pochi rimasti sono dei manzi, stanchi, demotivati, sottopagati, che non vedono l’ora di scappare via da una Pubblica Amministrazione che è più vecchia, decrepita e sconquassata di loro che arrivano sul posto di lavoro… con la badante e il pannolone!