«Un’altra Calabria è possibile, siamo d'accordo, ma non è quella che vede Mimmo Lucano, condannato a 13 anni e due mesi di reclusione nell'ambito del processo “Xenia”, capolista in tutte e tre le circoscrizioni calabresi a sostegno di quel de Magistris che cerca di dare lezioni di etica e morale, scegliendo come compagno di viaggio un truffatore, componente di un'associazione a delinquere e favoreggiatore dell'immigrazione clandestina. Lo dicono i giudici e, dunque, non è un pettegolezzo da cortile.La Calabria non sentirà la mancanza del condannato Lucano e non ne patirà l'assenza dalla gestione della cosa pubblica. È anzi doveroso – aggiunge Spirlì – che l'uomo che per anni è stato il beniamino di tutto il Pd e di tutta la sinistra sinistra, e per il quale la Rai, sempre di sinistra, aveva addirittura prodotto, a suon di milioni di euro, una fiction inutile la quale, ora più che mai, sarà materiale da buttare nel cesso, si ritiri immediatamente dalla contesa elettorale».

Questa la dichiarazione del presidente della Regione Calabria, Nino Spirlì, rilasciata a LaC News24 in merito alla sentenza del processo sui presunti illeciti nella gestione dei migranti a Riace da parte dell'allora sindaco Mimmo Lucano.

 Matteo Salvini, a suo modo, non è stato da meno: «Altro che dare la caccia agli omosessuali nella Lega – ha detto, riferendosi alla vicende Morisi – La sinistra in Calabria candida condannati a 13 anni di carcere!»

In precedenza aveva dichiarato:

«Oggi ho scoperto che un leghista non può essere omosessuale, vedo tanta omofobia a sinistra [riferendlosi alla vicenda Morisi, ndr]. Vorrei sapere cosa ne pensa il signor Zan di alcuni giornali che si occupano di guardonismo domestico, anziché occuparsi dei problemi del paese».

Come abbiamo visto,  Salvini ha fatto da controcanto all'altro noto esponente gay della Lega, Nino Spirlì, portando sul piano politico la vicenda personale di Mimmo Lucano. Quindi il "guardonismo domestico", come lo definisce Salvini, non può essere usato... da altri, ma da lui sì!

Ma non è corretto infierire su una persona in difficoltà come Salvini, anche se uno come Salvini lo meriterebbe eccome.

Perché il leader della Lega è in difficoltà?

Perché la sua principale avversaria, Giorgia Meloni, lo ha ampiamente superato nei sondaggi, tanto che il suo partito, FdI, è diventato il  primo partito in Italia.

Perché il suo incarico da segretario è traballante a causa della linea politica che aveva adottato, di lotta e di governo come al tempo del governo gialloverde, dove - in base alla convenienza - era sia all'opposizione che nella maggioranza. Stavolta, però, il suo (ex?) braccio destro Giorgetti lo ha imbrigliato e messo in riga e lui, con la coda tra le gambe, ha smesso di prendersela con la Lamorgese e con il green pass, ultimi cavalli di battaglia della sua propaganda.

Perché il suo incarico da segretario è traballante a causa dei candidati scelti dal centrodestra, e in molti casi voluti da lui, che rischiano il flop alle prossime amministrative, a partire da Milano, Varese, Torino...

E, infine, perché a tutto questo si è aggiunta la vicenda di Luca Morisi che di colpo si scopre omosessuale, drogato e presunto spacciatore! Una vicenda sicuramente personale, ma che inevitabilmente non può, allo stesso tempo, essere anche politica. Infatti, stiamo parlando dello stesso Morisi che era a capo della Bestia, la macchina della propaganda leghista, gestita come macchina del fango per promuovere il consenso a favore di Salvini. 

Macchina del fango dove anche drogati, omosessuali e spacciatori, in vario modo e a seconda delle circostanze, erano spesso usati per esaltare ancor di più l'immagine che Salvini vuole dare di se stesso, quella di difensore dei valori cristiani, della famiglia, della sicurezza... 

E allora come fa la vicenda Morisi a non essere anche una vicenda politica, quando il promotore di tale propaganda ingaggia degli escort per un festino omosessuale con annesso il possibile spaccio di droga? 

Quindi, il risultato delle prossime amministrative di questo fine settimana sarà sicuramente un passaggio importante per il futuro politico di Salvini, che a questo punto starà pregando persino il cuore immacolato di Maria perché alla già problematica vicenda Morisi non si aggiungano ulteriori particolari oltre a quelli resi noti da Repubblica.