Manganellate al corteo studentesco di Pisa, manganellate a quello studentesco di Firenze. E gli studenti sono da tutelare innanzitutto a scuola, insegnando loro quali sono le norme costituzionali, ad esempio per una manifestazione.

Infatti, con il Governo Conte, da settembre 2020, l'Educazione Civica è diventata "una disciplina trasversale che interessa tutti i gradi scolastici, a partire dalla scuola dell’Infanzia fino alla scuola secondaria di II grado". (link)

Partiamo da Amnesty International (link) che precisa che

  1. qualsiasi uso della forza deve essere eccezionale e deve rispettare i principi di legalità, necessità e proporzionalità
  2. prima di ricorrere ai manganelli, la polizia deve dare un chiaro avvertimento con un tempo sufficiente per consentire a chi manifesta di allontanarsi
  3. i manganelli non devono essere utilizzati per disperdere un raduno pacifico o contro persone che sono pacifiche o che oppongono solo una resistenza passiva, che sono già sotto il controllo di un agente o che stanno fuggendo.

Chiarite le 'regole di ingaggio', andiamo al sito specializzato "Legge per tutti" (link) che ben chiarisce "per una manifestazione non autorizzata cosa si rischia?" 

Innanzitutto, il sito ricorda la nostra Costituzione che all’articolo 17 recita: «I cittadini hanno diritto di riunirsi pacificamente e senza armi.  ... Delle riunioni in luogo pubblico deve essere dato preavviso alle autorità, che possono vietarle soltanto per comprovati motivi di sicurezza o incolumità pubblica".

Una norma essenziale, se consideriamo che l'affermazione dei fascismi si poggia su manifestazioni aggressive e non di rado armate.

A seguire, 'Legge per tutti' passa a spiegare che  di norma "è necessario dare comunicazione al Questore per iscritto ed almeno tre giorni prima dell’evento ... giorno, ora e luogo della manifestazione" e sottolinea nuovamente che "la manifestazione deve essere pacifica e senza armi". 

Nel nostro caso, a Pisa il corteo non era stato comunicato alla Questura, a Firenze il corteo ha tentato di raggiungere il consolato americano sul Lungarno, cioè cambiando il 'luogo' della manifestazione.

Dunque,  in ambedue i casi ci sono state carenze nel 'preavviso' da dare alle Autorità.
Ma erano manifestazioni pacifiche?

In un'aula scolastica certamente può esserci di aiuto la Treccani, secondo cui una situazione "pacifica" è quella che "rifugge da litigi e da ogni forma di violenza". 
E da questa definizione si potrebbe aprire un bel dibattito in classe per chiedersi un paio di cose.

Nel caso di manifestanti "arrabbiati" con i funzionari di polizia che sbarrano il passo, possiamo parlare di "litigio", cioè di una "controversia verbale tra individui, seguita da intensa eccitazione?  (Virgilio Sapere - link)

Nel caso di manifestanti che premono contro un cordone di polizia per forzare il blocco, possiamo parlare di spintoni, cioè di "spinte violente e deliberate"? (Dizionario Repubblica - link)

Sono questioni di cui tenere conto, dato che, come precisa 'Legge per tutti', le autorità, ritenendo la manifestazione in qualche modo pericolosa per l’ordine pubblico, potrebbero vietarla o comunque sospenderla.

A Pisa o a Firenze, ormai solo la Magistratura potrà chiarire se esistevano "necessità e proporzionalità" per arrivare alle manganellate.

Ma il 'come si manifesta legalmente' e il 'cosa sia pacifico' dovrebbe rientrare nella 'educazione civica' che andrebbe insegnata nelle Scuole.

Soprattutto perché alle manifestazioni partecipano tanti studenti che hanno diritto di conoscere diritti e doveri, come anche gli andrebbe spiegato che possono esserci conseguenze ben maggiori delle manganellate.

Infatti, tanti non lo sanno (specialmente i ragazzini). ma 'Legge per tutti' ricorda che

  • per una manifestazione non autorizzata, "se non è stato comunicato il preavviso all’autorità competente, cioè al Questore, i promotori dell’iniziativa rischiano l’arresto fino a sei mesi e l’ammenda da 103 a 413 euro"
  • per una manifestazione di piazza "nel caso in cui organizzatori e partecipanti non diano ascolto a questo divieto, «i contravventori al divieto o alle prescrizioni dell’autorità sono puniti con l’arresto fino a un anno e con l’ammenda da 206 a 413 euro». 

Ogni società chiede alla Scuola di educare i futuri cittadini ai principi della convivenza democratica, insegnando almeno la Costituzione e come si applica.

E per spiegare in classe le poche righe di questa paginetta potrebbe bastare un'ora, forse anche meno.