Erano almeno 160mila a Berlino e decine di migliaia in molte altre città, tra cui Amburgo, Monaco, Colonia e Lipsia,i  i tedeschi scesi in piazza per esprimere il loro dissenso nei confronti delle recenti scelte politiche del leader della CDU Friedrich Merz. La protesta ha preso forma in risposta alle proposte parlamentari avanzate da Merz, per l'introduzione di nuove e più severe regole sull'immigrazione, sostenute dall'estrema destra, in particolare dal partito neonazista Alternativa per la Germania (AfD).

I manifestanti hanno denunciato il fatto che Merz e il suo partito, i cristiano-democratici, abbiano infranto una promessa non scritta condivisa da tutti i partiti democratici tedeschi sin dalla fine del nazismo. Tale impegno, volto a non approvare in Parlamento norme o risoluzioni con il supporto di forze nazionaliste ed estremiste, è considerato un pilastro della politica post-bellica tedesca.

La decisione di CDU-CSU di affidarsi, anche solo in parte, all'AfD per far passare una mozione non vincolante ha scatenato un'ondata di indignazione tra chi teme il ritorno a tendenze politiche neonaziste.

E così il Parlamento tedesco venerdì ha respinto un successivo disegno di legge simile, che avrebbe potuto segnare un precedente legislativo, dato il sostegno offerto dall'AfD. Merz pensava forse di cavalcare un cambio di umore nell'elettorato di centro tedesco, guardando a quanto accaduto in Austria, in vista del voto per le politiche. 

Merz sembra voglia puntare ad utilizzare anche lui il tema che possiamo riassumere nel "dagli al migrante", come gli estremisti di destra e i neonati estremisti di sinistra della BSW di Sahra Wagenknecht,  nella speranza di erodere consensi a destra all'AfD. Ma la scelta potrebbe ritorcerglisi contro, considerando che persino Angela Merkel, uscita dalla scena politica, ha deciso di rompere il silenzio che si era imposta criticando Merz, che l'ha sostituita alla guida della CDU.

Non è la prima volta che in Germania si assiste a mobilitazioni popolari contro l'ascesa dell'estrema destra. Già un anno fa, centinaia di migliaia di persone erano scese in piazza per protestare contro i presunti piani di deportazione di milioni di immigrati, anche in possesso di passaporti tedeschi. I risultati delle prossime politiche rischiano però di creare ulteriori tensioni sociali su tale tema, alimentate dall'apostolo del nazifascimo 2.0, Elon Musk, che si è messo in testa di far implodere l'Unione Europea, favorendo l'ascesa al potere nelle singole nazioni di formazioni di stampo nazifascista.