"Si raccomanda ai Direttori Sanitari delle strutture sanitarie, strutture socio-sanitarie e socio-assistenziali, comprese le strutture di ospitalità e lungodegenza, in quanto titolari delle funzioni igienico-sanitarie, di valutare le opportunità di disporre l'uso dei dispositivi di protezione delle vie respiratorie nei diversi contesti della propria struttura, tenendo conto della diffusione dei virus a trasmissione aerea, delle caratteristiche degli ambienti (ad esempio della ventilazione) nonché della tipologia di pazienti, lavoratori o visitatori che li frequentano, in funzione del livello di rischio di infezione e/o trasmissione (ad esempio in presenza di sintomatologia respiratoria o in considerazione della stagionalità) e del potenziale di sviluppo di malattia grave in caso di esposizione.

Si raccomanda inoltre ai Direttori Sanitari di fornire adeguate indicazioni al personale, alle persone in trattamento e ai visitatori sul rispetto di adeguate misure organizzative quale il triage, l'osservanza di precauzioni standard (quale l'igiene delle mani) e circa le necessarie misure ambientali, compresa la pulizia regolare dei pavimenti e disinfezione delle superfici con disinfettati attivi contro i virus, la ventilazione frequente e la corretta gestione dei rifiuti. Nelle strutture dove non è previsto il Direttore Sanitario (a es. centri diurni, comunità, ecc.) spetta al legale rappresentante dell'Ente, d'intesa con il medico competente, individuare le opportune misure di protezione".

Così recita una circolare del Ministero della Salute che informa che dal 1 luglio decade anche l'ultimo obbligo relativo alle misure di  contrasto anti-Covid.

Conil testo pubblicato, si passa infatti dall'obbligo alla raccomandazione dell'uso della mascherina, a discrezione dei singoli direttori sanitari.