Il Presidente del Consiglio, Mario Draghi, lunedì 13 e martedì 14 giugno è volato in Medio Oriente per una visita ufficiale che oggi lo vede impegnato nell'incontro con il Presidente Isaac Herzog; nella visita al Museo di arte ebraica Umberto Nahon; nella visita alla Sinagoga italiana; nell'incontro alla Knesset con l’Alternate Prime Minister (!) e Ministro degli esteri israeliano, Yair Lapid.
Domani, in mattinata, Draghi visiterà lo Yad Vashem e, successivamente, incontrerà con il primo ministro israeliano, Naftali Bennett. Nel pomeriggio, "capatina" a Ramallah per incontrare il premier palestinese, Mohammad Shtayyeh.
Questo il "paradossale" discorso pronunciato oggi da Draghi al Tempio italiano di Gerusalemme:
"Sono molto felice di essere qui oggi con voi al Tempio Italiano di Gerusalemme. Da sessant’anni, questo Tempio rappresenta un punto di riferimento religioso, culturale e sociale per gli italiani in Israele. Come ho appena appreso, è stato costruito a Conegliano Veneto nel 18esimo secolo, è stato smontato, trasportato e ricostruito a Gerusalemme. Oggi continua a essere – come voi – un pezzo d’Italia in Israele. Lo sviluppo della Comunità ebraica italiana in Israele è legato soprattutto ai terribili fatti del Ventennio, in particolare all’introduzione delle leggi razziali nel 1938, quelle che anticiparono l’Olocausto. Gli orrori del nazifascismo non hanno però scalfito lo spirito dell’antica diaspora ebraica in Italia – che ancora oggi è ricca di energia, di spirito, di tradizione.Dal dopoguerra a oggi, i legami tra le nostre comunità si sono rafforzati, in ogni campo. Nella ricerca, tramite la collaborazione universitaria e tramite il lavoro dei singoli - come Giulio Racah, che contribuì in modo significativo a sviluppare la fisica qui in Israele. Nell’economia, grazie alle floride attività imprenditoriali di emigranti italiani in Israele e di israeliani in Italia. Nel campo della cultura, dal cinema alla letteratura, dall’architettura al design.Le istituzioni e la società civile italiane sono da tanti anni attivi nella lotta all’antisemitismo, in ambito nazionale e internazionale. Il Governo è impegnato a rafforzare la memoria della Shoah e a contrastare le discriminazioni di ogni tipo contro gli ebrei. Lo facciamo con la Strategia nazionale, coordinata dalla Professoressa Santerini, e con la Commissione straordinaria presieduta dalla Senatrice Segre. Abbiamo adottato la definizione dell’antisemitismo dell’International Holocaust Remembrance Alliance per affrontare pregiudizi e stereotipi - dalle scuole all’amministrazione pubblica.Vogliamo promuovere la conoscenza della cultura ebraica nei musei italiani e coltivare il dialogo tra religioni e fedi per favorire la conoscenza reciproca. A questo proposito, il dottorato in studi ebraici dell’Università di Bologna, che per tanto tempo era stato inattivo, è stato ripreso e ora è ripartito.Questi sforzi sono essenziali per tutelare la dignità umana, contrastare l’ignoranza, sconfiggere l’indifferenza. In momenti di crisi, di incertezza, di guerra – come quello che stiamo vivendo – è ancora più importante opporsi con fermezza all’uso politico dell’odio. Dobbiamo promuovere la tolleranza, il rispetto reciproco, l’amore per il prossimo: questi sono i veri ingredienti di una pace duratura. La storia della vostra comunità è un esempio a cui guardare con orgoglio. Grazie".
Draghi dice che è importante opporsi con fermezza all'uso politico dell'odio. Lo dice in uno Stato, quello di Israele, che pratica una politica di apartheid da decenni, le cui conseguenze, pochi giorni fa, sono state riassunte in un primo rapporto di una Commissione d'inchiesta internazionale indipendente, promossa dalle Nazioni Unite, che ha dichiarato la necessità di porre fine alla continua occupazione israeliana e alla discriminazione contro i palestinesi come elementi essenziali per fermare il conflitto e fermare il ciclo persistente di violenza, aggiungendo pure che una "cultura dell'impunità" alimenta il risentimento e alimenta le tensioni ricorrenti, l'instabilità e il protrarsi del conflitto israelo-palestinese.
Forse definire l'ultima parte del discorso di Draghi paradossale è dir poco, poiché sarebbe più adeguato definirla grottesca.
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