Il professor Politi e gli scenari di conflitti dall’Ucraina al Pacifico
Alessandro Politi è il direttore della NATO Defense College Foundation, centro studi riconosciuto dall’Alleanza Atlantica. In un’intervista della scorsa settimana ha approfondito il suo pensiero a proposito dei teatri di conflitto attuali ed eventuali.
Sull’Ucraina sostiene che non si tratta di una guerra per procura in senso stretto, ma che comunque siamo nei pressi di quell’ambito. Infatti sono evidenti a tutti gli interessi che si stanno scontrando sul campo e che non si limitano a una resa di conti fra USA e Russia per l’egemonia continentale.
Secondo Politi è in ballo l’esistenza stessa del nostro “ordine basato sulle regole” che ha retto il mondo negli ultimi decenni. Per lui occorre ad ogni costo impedire che cada definitivamente il tabù della modifica dei confini tramite conquiste territoriali. E non è nemmeno corretto dire che l’Ucraina sia già di fatto nella NATO, sebbene gli esponenti del governo di Kiev lo vogliano far intendere. L’Ucraina è una partner sorretta dai governi occidentali, ma senza il coinvolgimento diretto dell’Alleanza Atlantica.
A livello ufficiale le iniziative vengono prese dai singoli Paesi, non come organizzazione. Talvolta gli stessi americani si spingono troppo avanti con richieste o stimoli ad agire verso l’alleato ucraino, ma sono pur sempre iniziative ad esempio di singoli politici, come il senatore Graham che vorrebbe far abbassare a Kiev l’età di leva per la mobilitazione.
Mettere in mezzo gli eserciti dei Paesi NATO sarebbe una mossa rischiosa in questo momento, nonostante le parole di Macron o di altri. Serve prima rafforzare le strutture militari del Vecchio Continente, anzi riformarle del tutto, così come occorre rivedere l’approccio sanzionatorio verso la Russia. Non ha funzionato o ha dato effetti deleteri per l’economia europea, perciò non si può continuare con il medesimo metodo.
Il suo pensiero finale su Ucraina e Medio Oriente come teatri in cui si potrebbe sviluppare una Terza Guerra Mondiale è però questo: né Kiev né Gaza hanno quel potenziale di pericolosità insito invece a Taiwan e nel Pacifico. Il vero avversario degli USA è la Cina e dobbiamo sperare che non inizino a combattere.
(Altre Informazioni)