In questi giorni a Vasto sono scoppiate polemiche circa l’installazione in vari punti della città di passaggi pedonali sopraelevati.

Nati con lo scopo di tutelare la pubblica incolumità, sono invece diventati pomi della discordia, tanto che vari gruppi di cittadini, anche attraverso i social come Facebook, li connotano come inutili e pericolosi. In questo articolo non intendo fornire giudizi tecnici, che esulano dai miei compiti (anche se come utente della strada nutro personalmente qualche dubbio sulla corretta dislocazione e realizzazione tecnica), ma la serie di normative a cui attenersi nella realizzazione di questi discussi manufatti.

chi, in fondo, non si è mai lanciato in appassionate lamentazioni viaggiando tre metri sopra l’asfalto con la propria vettura oltre un dosso mal segnalato? Chi, provando ogni sorta di buon sentimento, non ha maledetto in più occasioni le rampe di lancio su strada
E chi, dimenticandosi per un breve ma interminabile istante delle sue cattoliche origini, non ha citato ogni santo del calendario nel consumare il paraurti anteriore in un morbido atterraggio su dei graziosi dossi in asfalto?

Tutti, in un modo o nell’altro. Ed è a voi, amici, vittime di questa prepotenza perpetrata da tempi immemori dalle amministrazioni comunali, che mi rivolgo: sappiate che buona parte dei dossi è illegale, è in particolare per chi viaggia con carrozzine per disabili e passeggini con bambini a bordo, parliamo di barriere architettoniche

Vi invito a dare una lettura all’articolo 179 (Art. 42 del Codice stradale) in merito ai rallentatori di velocità.

È in particolare il comma 4 a rendere fuori-norma queste “espressioni artistiche” di cui i comuni vanno tanto fieri. Ecco l’estratto:
I dossi artificiali possono essere posti in opera solo su strade residenziali, nei parchi pubblici e privati, nei residence, ecc.; possono essere installati in serie e devono essere presegnalati. Ne è vietato l’impiego sulle strade che costituiscono itinerari preferenziali dei veicoli normalmente impiegati per servizi di soccorso o di pronto intervento.

Strade residenziali, parchi pubblici, residence… qualcuno legge “strade ad alto traffico”, “strade provinciali”, o “strade di paese”? Non mi pare. Anche se vi fosse esplicita menzione di tali tipologie, la presenza di dossi su queste vie verrebbe ulteriormente resa illegale dall’ultimo periodo, la cui importanza è evidenziata dal grassetto. E mi riferisco anche al dosso realizzato all’imbocco di Sant’Onofrio dove molto spesso circolano i vari mezzi di soccorso, in quanto arteria che collega Vasto ai paesi vicini, ma molto spesso si verificano incidenti che sono per cause di non rispetto dei divieti e segnaletiche posti all’entrata della pasticceria da Lino che, ribadisco il 90% degli automobilisti non rispetta, i controlli assenti, la segnaletica coperta completamente dalle piante ecc.

Ottimo. Considerato che su strade a percorrenza inferiore ai 30 km/h (presumibilmente, in Italia, è tuttora d’uso dirottare il traffico su delle mulattiere, non mi spiegherei altrimenti come sia possibile far scorrere delle vetture a tale velocità) è evidentemente folle posizionare dei dossi, concentriamoci sulle altezze.

7 cm è l’altezza massima, poco meno di un palmo di mano. A quanto mi risulta, di dossi così bassi ce ne sono veramente pochi, e se veramente fossero alti solo 7 cm tutta la discussione si ridurrebbe ad una sterile polemica di paese.

Così, infatti, non è: su strade ad alta percorrenza (quindi con limite di 50 km/h) viaggiamo su altezze di 10, 12 cm, quindi decisamente fuori norma. Il che, sommato al comma 4, aggrava ulteriormente la situazione.

Oltre al consolidato stato di anachia che regola il posizionamento dei dossi (mi verrebbe da definirlo “semina”), è opportuno segnalare l’idiozia dell’adozione in massa del dosso in sé, utile solo in certe zone particolarmente sensibili, quali aree frequentate da bambini o anziani, o vie particolarmente frequentate da pedoni. L’utilizzo di dossi porta ad un sensibile aumento dell’inquinamento dato dalle frenate e dalle
ripartenze, un aumento della rumorosità e un generale intasamento del flusso di automobili. Inoltre, la riduzione della velocità occorre esclusivamente nei pressi del dosso, in quanto buona parte degli automobilisti tende a recuperare il tempo perso accelerando non appena superato l’ostacolo.

Invito dunque tutti voi a prendere coscienza della realtà dei fatti, di pretendere il rimborso di eventuali spese di riparazione della vostra vettura, e di invitare una volta per tutte le amministrazioni comunali a spendere soldi per le reali esigenze dei propri comuni, e non per congestionare ulteriormente il traffico e mettere a repentaglio la vita di automobilisti, ciclisti e motociclisti con dossi mal segnalati.

Invito gli assessori del ramo lavori pubblici, manutenzione e polizia locale, di avere più attenzioni per i problemi sulla strada e chi la percorre ma soprattutto studiate a fondo la sicurezza stradale.


Associazione Movimento Iustitia Nova
Il segretario Provinciale
Orlando Palmer