Non ci sta il presidente della regione Campania, Vincenzo De Luca, ad incassare le critiche che gli sono piovute addosso - a lui e famiglia - in seguito all'inchiesta condotta dal sito Fanpage che vede tra i protagonisti, in negativo, uno dei suoi due rampolli, candidato a sostituirlo alla carica di sindaco di Salerno.

E così agli sgoccioli della campagna elettorale, con i partiti che sparano le ultime cartucce, ecco De Luca che fa ricorso alle sue, cercando di impallinare Luigi Di Maio, detto "giggino", con quattro querele quattro per aver fatto affermazioni diffamatorie nei suoi confronti.

Ad esser precisi, De Luca utilizza l'aggettivo nostri, ma non è chiaro se sia utilizzato come plurale maiestatis oppure si riferisca alla famiglia De Luca per intero, padre e figli.

Non solo, De Luca annuncia querele a chiunque abbia, sia in modo diretto che indiretto - qualunque cosa ciò possa significare - fatto affermazioni diffamatorie nei suoi confronti. E a questo punto anche il presidente dell'Autorità Nazionale Anticorruzione, Raffaele Cantone, si sentirà tremare i polsi dato che aveva avuto l'ardire di smentire la ricostruzione dello stesso De Luca in merito all'assoluta trasparenza nelle gare d'appalto relative alla gestione rifiuti bandite dalla regione Campania da lui guidata.

Ecco che cosa ha scritto De Luca...

Oggi l'Italia sarà percorsa da un'onda di ammirato stupore.
Luigi Di Maio annuncia, nel numero beneaugurante di 17, i ministri ombra, del Governo ombra, del Presidente ombra.
Da parte nostra, invece, un'iniziativa di luce.
Come annunciato, abbiamo firmato 4 querele per diffamazione nei confronti dell'on. Luigi Di Maio (due già depositate questa mattina al Tribunale di Napoli, altre due ai tribunali di Napoli Nord e Genova).
Rivolgo all'on. Di Maio l'invito a formalizzare la sua rinuncia all'immunità parlamentare e ai privilegi della Casta. Così come gli rinnovo l'invito, ancora in queste ore, ad un confronto pubblico dove e come vuole.
Si sta raccogliendo inoltre tutta la documentazione relativa ad articoli di stampa e dichiarazioni pubbliche, per procedere sul piano penale e civile, contro tutti coloro che in modo diretto o indiretto, hanno fatto affermazioni diffamatorie nei nostri confronti.
Andremo avanti con determinazione in una operazione verità, fino all'individuazione dei mandanti di una campagna di aggressione politico-mediatica che aveva il solo obiettivo di condizionare le elezioni politiche e di distrarre l'opinione pubblica dalle questioni vere. Operazione per la quale non si è esitato a ingaggiare perfino camorristi.
Rispetto per l'informazione libera e coraggiosa. Fiducia piena nella Magistratura.
In relazione poi a una delle tante magie proposte dal "giovane favoloso" (dimezzamento dello stipendio dei parlamentari con 5 anni di ritardo, e senza citare numeri) informiamo il popolo che nella regione dello statista, la Campania, è in vigore da un anno una legge che consente a tutti i consiglieri regionali di rinunciare, in tutto o in parte, al proprio stipendio a favore del fondo per le Politiche sociali.
Nessuno dei consiglieri 5Stelle ha rinunciato a un euro.
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