In un modo o nell'altro, l'elemento che guida o giustifica le mosse delle banche centrali rimane sempre l'inflazione.

La Fed ha un problema opposto rispetto all'Europa, con economia ed occupazione in crescita, l'istituto americano ha dichiarato di essere disposto, seppur temporaneamente, a superare la soglia posta al 2%.

Ed il 2% è anche la soglia indicata dalla Bce, ma il cui raggiungimento, per l'eurozona, è un puro e semplice miraggio, almeno finora. Per questo, l'istituto di Francoforte lascia invariati i tassi, proprio per l'inflazione troppo bassa.

Ma anche quando i Paesi dell'euro avranno raggiunto il target fissato, Mario Draghi ha spesso ricordato che prima di alzare i tassi, sarà necessario aspettare ancora un po’ di tempo anche per prevenire problemi per quelle economie (come l’Italia) che dopo la fine del QE potrebbero avere grossi problemi.