Parliamo delle multinazionali del farmaco: il loro vero volto è stato disvelato crudamente al verificarsi dell’attuale tragica situazione dove l’interesse primario non è la salvezza dell’umanità ma la ricerca del massimo profitto. In questo gioco “al massacro” non sono esenti gli interessi particolari di alcuni paesi come ad esempio Germania, America per l’area occidentale dove la ricerca è avanzata e sono stati messi a punto dei farmaci che limitano nell’organismo del ricevente gli effetti devastanti del virus ma non protegge dall’infezione né dal trasmetterla per cui l’agente infettante continua a circolare e ad evolversi pericolosamente infatti a Cipro sono stati individuati 25 casi della terza variante derivante da Delta e Omicron per questo è stata denominata Deltacron di cui poco si conosce se non che abbia in sé le caratteristiche delle attuali due.
I dati sono stati trasmessi all’Istituto Pasteur di Parigi che traccia l’evolversi del virus, la notizia è stata diffusa dall’agenzia Bloomberg. Il prof. Leondios Kostrikis docente di Scienze Biologiche all’Università di Cipro e capo del laboratorio di biotecnologia molecolare afferma che al momento non si può sapere se questa variante derivante da un mix delle due sia più pericolosa e si diffonda più velocemente: occorre attendere ed osservarne il decorso.
Questa “realtà” chiude la bocca a tutti quegli esperti che vagheggiavano la fine di questo flagello quando la logica avrebbe dovuto suggerirgli prudenza infatti gli attuali “vaccini” limitano gli effetti devastanti ma non preservano dal contagio e dalla diffusione del virus che ha la possibilità di evolversi con notevole velocità ed effetti imprevedibili. Questo semplice concetto non è entrato nella logica dell'attuale esecutivo che dimostra di accogliere le esigenze di un ritorno alla vita produttiva e sociale generando continui disastri: va fermata la circolazione del virus a tutti i costi! L'unica soluzione è un vaccino aerosol che impedisca al virus di entrare nell'organismo, è in questa direzione che la ricerca deve puntare!
In questa tragedia (la cui origine dovrebbe essere investigata a fondo) si inseriscono i colossi della farmaceutica mondiale che stanno sfruttando la situazione per realizzare profitti stratosferici.
Voglio parlare delle tre maggiori produttrici di vaccino anti virus Covid2, la Pfizer e la BioNTech e Moderma che possono brindare per il profitto accumulato in questi ultimi due anni, due delle tre principali industrie farmaceutiche mondiali - Pfizer e BioNtec - sono molto affini in quanto una è tedesca l’altra pur essendo americana, all’origine, è stata fondata da tedeschi: sia la Germania che l’America hanno avuto una ricaduta notevole non solo per aver prodotto un vaccino ritenuto salva vita ma hanno ottenuto dagli stati-clienti la tutela giuridica/finanziaria dei brevetti e della produzione esclusiva del farmaco determinando un gravissimo danno che ha colpito in particolare i paesi poveri infatti questa pessima scelta sta dando i suoi risultati: la variante Deltacron originaria del Camerun.
La BioNTech è stata fondata nel 2008 da due medici, coniugi, figli di immigrati turchi: Ugur Sahin e sua moglie Ozlem Tureci. Oggi Sahin è presidente e amministratore delegato, la moglie Türeci è il chief medical officer, in questa società ci sono i migliori manager della finanza (Novartis) del marketing (GlaxoSmithKline) e della strategia aziendale (Jp Morgan). In pochi anni hanno sviluppato una ricerca di prim’ordine piazzandosi sul mercato mondiale: come mai in Italia simili fenomeni non accadono mai? Lo stato ha finanziato con 20 milioni di euro un laboratorio di Pomezia che è alle dipendenze di una società tedesca: questa dovrebbe rappresentare la punta di diamante della ricerca italiana!Ii soldi sono stati spesi per acquistare l’immobile dove sono collocati i laboratori e altre cose inappropriate senza fornire alcun risultato pratico, una squallida storia che si ripete e nessuno va chiedere conto di questo scempio. Se si guarda dietro l’apparenza delle sigle dei “colossi industriali italiani” vi è un vuoto di progettualità, studio, ricerca, creatività e tanto denaro pubblico sprecato, un fenomeno tipicamente italiano che ha portato il nostro paese al disastro.
Grazie ai monopoli sui brevetti dei vaccini anti Covid-19, Moderna, Pfizer e BioNTech stanno realizzando profitti stratosferici pagando imposte irrisorie. A fronte di un investimento pubblico complessivo nel 2020 di oltre 8,3 miliardi di dollari a carico dei contribuenti americani ed europei per lo sviluppo dei vaccini, le 3 aziende hanno registrato nel primo semestre dell’anno ricavi per 26 miliardi di dollari, con un margine di profitto superiore al 69% nel caso di Moderna e BioNTech, mentre non è verificabile quello di Pfizer. I ricavi sono da capogiro, grazie alla vendita di oltre il 90% delle dosi prodotte al miglior offerente tra i Paesi ricchi e rincari del prezzo per dose, fino a 24 volte il costo stimato di produzione”. È la denuncia lanciata oggi da Oxfam e Emergency, membri della People’s vaccine alliance. “Esercitando un potere monopolistico, non condividendo tecnologie e know-how e applicando cospicui sovrapprezzi – denunciano le due organizzazioni - si stima che i tre colossi del farmaco nel 2021 incasseranno circa 41 miliardi di dollari in più, rispetto al costo stimato di produzione dei propri vaccini. Senza un deciso e immediato intervento dei governi a favore della sospensione dei brevetti, rischiamo perciò di assistere ad un ulteriore rialzo dei prezzi, applicato anche per la vendita delle terze dosi ai Paesi ricchi”.
Considerando che Moderna e BionNTech non hanno altri prodotti commerciali significativi, oltre ai vaccini per il Covid-19, i loro elevati margini di profitto derivano quasi esclusivamente dalla vendita di questi ultimi. Anche per Pfizer i proventi ricavati dal vaccino, superiori a 11 miliardi di dollari nei primi sei mesi del 2021, rappresentano oggi più di un terzo dei ricavi nel bilancio semestrale. Questo pseudo-vaccino risulta uno dei prodotti farmaceutici più venduti non solo fino ad ora ma nell’intera esistenza delle industrie farmaceutiche.
Sara Albiani, policy advisor per la salute globale di Oxfam Italia e Rossella Miccio, presidente Emergency sin dal 2021 avevano dichiarato: “Il modello di business messo in pratica dai colossi farmaceutici è oltremodo redditizio e continua ad essere perfetto per azionisti e top manager che vengono remunerati generosamente, mentre a farne le spese sono i paesi in via di sviluppo che stanno affrontando un nuovo picco di contagi e decessi, senza vaccini, cure e trattamenti. Invece di collaborare con governi e altri produttori qualificati per assicurare una disponibilità di dosi sufficiente a soddisfare la domanda mondiale, i giganti come Pfizer, Moderna e BioNTech appaiono più preoccupati a massimizzare i propri utili. Esercitando un potere monopolistico, non condividendo tecnologie e know-how e applicando cospicui sovrapprezzi, si stima che i tre colossi del farmaco si vedranno corrispondere nel 2021 41 miliardi di dollari in più, rispetto al costo stimato di produzione dei propri vaccini. Senza un deciso e immediato intervento dei governi a favore della sospensione dei brevetti, rischiamo perciò di assistere ad un ulteriore rialzo dei prezzi, applicato anche per la vendita delle terze dosi ai paesi ricchi”.
Per Moderna in particolare fino alla metà 2021 su un’entrata pari a 4,3 miliardi di dollari di utili ha pagato 322 milioni di imposte, pari ad un’aliquota fiscale del 7%, la società prevedeva di realizzare vendite per 20 miliardi di dollari entro la fine dell’anno. Pfizer dal canto suo ha versato il 15% a fronte di entrate miliardarie con la previsione di arrivare a 33,5 miliardi di dollari di utili a fine anno, un record assoluto di ricavi inoltre aveva dichiarato che i margini di profitto dalla vendita del suo vaccino sono inferiori al 30%, ma poiché l’azienda fornisce accurate informazioni finanziarie solo per i ricavi e non per le spese sostenute per lo sviluppo e la produzione, non si può calcolare l’effettivo profitto. In aggiunta, l’azienda ha venduto solo lo 0,5% delle sue dosi ai paesi più poveri.
Di fatto Moderna e BionNTech non hanno altri prodotti commerciali validi oltre ai vaccini per il COVID-19 infatti è dalla vendita di questi farmaci che derivano i loro elevati margini di profitto per questo hanno ottenuto dagli stati ricchi di poter sfruttare i loro brevetti consapevoli di provocare un danno immenso a livello mondiale: lasciando intere popolazioni senza vaccino stanno permettendo che il virus si evolva offrendo loro altre occasione di profitto come in effetti si sta puntualmente verifcando.
Albiani e Miccio continuano la loro impietosa ma realistica analisi del fenomeno: “L’accaparramento di vaccini da parte dei paesi ricchi e gli enormi profitti delle grandi aziende farmaceutiche – mentre a miliardi di persone viene negata qualsiasi forma di protezione – non sono solo moralmente sbagliati, ma anche miopi e pericolosi. Come dimostra chiaramente la variante Delta: se il COVID continua a circolare in altre parti del mondo, può dar luogo a varianti più contagiose o aggressive e in grado di resistere ai vaccini. Le varianti future potrebbero quindi rimandarci al punto di partenza. Per tenere veramente sotto controllo questo virus, dobbiamo porre fine ai monopoli sui vaccini, condividere tecnologia e know-how, così da poter aumentare la produzione in tutto il mondo e vaccinare quante più persone possibile. I paesi ricchi che iniziano la somministrazione delle terze dosi mentre la maggior parte dei paesi fatica a garantire le prime dosi al proprio personale sanitario, evidenziano la drammatica iniquità nel modo di condurre la nostra battaglia contro il virus”.
Durante il primo lockdown si era sparsa la voce che questa esperienza ci avrebbe sicuramente migliorato tutti: come mai si sente il battito metallico di un cuore a forma di cassaforte?