Lunedì 28 aprile, poco dopo mezzogiorno, Spagna e Portogallo sono stati colpiti dal peggior blackout della loro storia. L’interruzione di corrente elettrica è stata di proporzioni tali da aver paralizzato su larga scala infrastrutture critiche, trasporti, comunicazioni e attività economiche di entrambi i Paesi, mentre le autorità ancora faticano a individuare le cause esatte del disastro.
La società spagnola Red Eléctrica ha descritto l'evento come "un incidente eccezionale e senza precedenti", precisando che il ripristino completo richiederà dalle sei alle dieci ore. Alcune aree delle regioni di Catalogna, Aragona, Paesi Baschi, Galizia, Asturie, Navarra, Castiglia e León, Estremadura e Andalusia hanno già visto il ripristinarsi del servizio, grazie anche al supporto delle interconnessioni elettriche con Francia e Marocco.
Il blackout ha riportato la Spagna a condizioni simili a quelle del XIX secolo, a causa dei semafori fuori uso, degli ingorghi stradali, dei trasporti pubblici bloccati, delle scuole in difficoltà, dei supermercati chiusi e dei cittadini impossibilitati a utilizzare i servizi digitali. Le radio a transistor sono tornate a essere l’unico mezzo di informazione affidabile in molte aree.
Le ripercussioni sull'economia sono pesanti. Grandi gruppi industriali, tra cui Seat, Ford e Iveco, hanno interrotto la produzione. Complessi petrolchimici come quello di Tarragona hanno attivato procedure di sicurezza. Supermercati e negozi hanno chiuso o ridotto l’operatività, impossibilitati a gestire i pagamenti elettronici.
La rete ferroviaria è completamente ferma dalle 12:30, mentre aeroporti come Madrid-Barajas e Barcellona-El Prat registrano ritardi e caos operativo. Anche le telecomunicazioni sono in crisi: le principali compagnie stanno lavorando al ripristino dei servizi, ma WhatsApp e le chiamate mobili continuano a funzionare a intermittenza.
Il governo spagnolo, presieduto da Pedro Sánchez, ha convocato una riunione d'emergenza presso il Centro di Controllo di Red Eléctrica. Anche il Consiglio di Sicurezza Nazionale si è attivato, mentre diverse comunità autonome – fra cui Catalogna, Madrid, Andalusia e Valencia – chiedono che venga proclamato lo stato di emergenza.
La Commissione Europea, tramite la presidente Ursula von der Leyen, ha espresso solidarietà, mentre il premier portoghese Luís Montenegro ha attribuito l'interruzione della fornitura di corrente elettrica nel suo Paese come conseguenza del guasto alla rete elettrica spagnola.
In Portogallo la situazione è analoga a quella della Spagna: blackout diffuso, trasporti fermi, ritardi nei voli e servizi pubblici in emergenza. Tuttavia, ospedali e strutture sanitarie continuano a operare grazie ai generatori di emergenza. Le zone al confine con la Francia, come Perpignan, hanno subito solo interruzioni parziali.
Il blackout rivela la fragilità delle infrastrutture energetiche della Penisola Iberica. Mentre ospedali e borse valori hanno dimostrato una discreta resilienza, gran parte dei settori economici e civili è stata messa in ginocchio. Anche Internet, telecomunicazioni e trasporti hanno collassato in poche ore.
Red Eléctrica e Red Eléctrica Nacional stanno indagando sulle cause dell'incidente. Al momento non vi sono prove che si tratti di un attacco informatico o di un sabotaggio deliberato, ma l'origine esatta rimane ancora sconosciuta.