Radio Radicale è salva, ma il Governo si divide
I parlamentari Pd Sensi e Giachetti alle Commissioni congiunte Bilancio e Finanze della Camera hanno presentato un emendamento che prevedeva per Radio Radicale un finanziamento di 3 milioni di euro per il 2019.
In pratica, si tratta di un provvedimento ponte in attesa che il Governo realizzi un bando per mettere a gara il servizio finora offerto da Radio Radicale che, nel frattempo, può continuare a trasmettere evitando la chiusura.
Come sottolineano dal Pd, il testo dell'emendamento è stato riformulato su proposta della Lega. Nonostante ciò, la viceministra dell'Economia Laura Castelli, Movimento 5 Stelle, ha espresso come Governo un parere contrario.
Poi i membri delle Commissioni hanno votato.
A favore dell'emendamento tutti hanno espresso parere favorevole. Gli unici a votare contro sono stati i parlamentari pentastellati... finiti di fatto in minoranza.
Il voto ha sancito la prima spaccatura nel Governo tra Lega e 5 Stelle, spaccatura immediatamente sottolineata come "gravissima" da Luigi Di Maio che ha scritto (forse lo aveva già preparato) a commento il seguente post sulla sua pagina Facebook:
«Oggi la maggioranza di governo si è spaccata, per la prima volta. È stato così, è inutile nasconderlo. Si è spaccata su una proposta presentata dai renziani del Pd che prevede di regalare altri 3 milioni di euro di soldi pubblici, soldi delle vostre tasse, a Radio Radicale.
La Lega ha votato a favore (insieme a Forza Italia), con mia grande sorpresa. Il MoVimento 5 Stelle ha ovviamente votato contro!
Negli anni sono stati dati circa 250 milioni di euro di soldi pubblici a Radio Radicale, che è una radio privata. Ripeto: 250 milioni di euro di soldi pubblici!!! Eppure, non si sa come, Radio Radicale oggi dice che gliene servono altri.
In questi casi chi fa politica dovrebbe farsi alcune domande: dove sono finiti questi 250 milioni? Che ci hanno fatto? Perché sono stati dati tutti questi soldi a un'azienda privata?
E invece no. Invece siamo arrivati al paradosso secondo cui, dopo aver stanziato nuovamente per il 2019 ben 9 milioni di euro (già questo per noi è assurdo), oggi il Pd ne ha persino chiesti altri 3 (4 milioni anche per il 2020).
E tutti i partiti, compresa la Lega, gli hanno detto di sì, hanno votato per regalare altri soldi delle vostre tasse a una radio privata.
Secondo noi è una cosa gravissima, di cui anche la Lega dovrà rispondere davanti ai cittadini. Sono franco: dovrà spiegare perché ha appoggiato questa indecente proposta del Pd!
Dopo di che si va avanti, perché siamo persone serie, ma è giusto che i cittadini sappiano che questo regalo a Radio radicale è contenuto nel Decreto Crescita. In questo decreto noi abbiamo previsto:
- circa 2 miliardi per le imprese;
- la riduzione progressiva dell'Ires per le aziende e deducibilità dell'Imu sui capannoni (fino al 70%);
- incentivi fiscali per i ricercatori e i lavoratori che rientrano dall'estero;
- agevolazioni per i condomini che sceglieranno di riqualificare dal punto di vista energetico il loro edificio.
E poi, cari cittadini, troverete anche 3 milioni di euro in più delle vostre tasse donati a Radio Radicale, una radio privata che ospita giornalisti con stipendi da capogiro di anche 100mila euro l'anno. Tutti pagati con i vostri e i nostri soldi, da sempre.
Il MoVimento 5 Stelle avrebbe voluto mettere fine a questa indecenza. I partiti si sono messi di traverso. Ora avete tutte le informazioni del caso. Fatevi la vostra idea.
Un saluto a tutte le radio italiane che ogni giorno, con sacrifici e grandi difficoltà, si danno da fare - senza soldi pubblici - per offrire un servizio importante e pluralista all'Italia!»