Si sa, una parte della politica pur di mantenere la sua essenza, crea spesso, molto spesso, un sistema clientelare con cui si assicura i numeri elettorali.
Da cliente del politico a suddito dello stesso, il passo è breve e definitivo.
Se l'Italia si regge su questo pilastro, nel Sud della stessa il tutto è amplificato da una crisi provocata che nel corso degli anni ha annientato ogni percorso di crescita.
Il politico del del Sud, (non tutti ovviamente), a sua volta suddito del politico di Roma, si distingue dai suoi modi eleganti e sdolcinati, sicuro di se, avvicina il cittadino e, con fare disinvolto promette allo stesso un posto di lavoro o semplicemente una svolta alla sua misera vita.
Tutto questo chiaramente ha un prezzo, il voto, più voti più possibilità di svolta. Un sistema che da ormai quarant'anni domina e nello stesso tempo soccombe ogni speranza, ogni prospettiva. Il clientelismo crea sudditanza, il cittadino "graziato" diventa schiavo, perde la sua dignità di essere umano e aimè, resta un numero per tutta la vita.
Tutto ciò contribuisce a rendere sempre più viziosa una politica che oggi più di ieri, tende ad annullare la libertà della persona per brillare sempre più nel firmamento di un potere ancora più assoluto.