"Chiediamo con urgenza all'Italia e agli altri Stati membri dell'Unione europea di attivarsi senza ulteriori tentennamenti affinché i 49 migranti da giorni bloccati in mare, tra i quali diversi minori inclusi bambini molto piccoli, possano immediatamente sbarcare in un porto sicuro e ricevere l'assistenza umanitaria a cui hanno diritto e le cure di cui hanno bisogno.

Non è possibile attendere oltre. Il meteo è in peggioramento ed è semplicemente inaccettabile che bambini, donne e uomini vulnerabili, che hanno già subito privazioni e violenze durante il viaggio, restino per giorni ostaggio delle dispute tra Stati e vedano ingiustamente prolungata la loro sofferenza senza che dall'Europa giunga un richiamo di tutti alle proprie responsabilità."

Quello sopra riportato è l'appello congiunto di 18 Organizzazioni che operano a supporto dei diritti umani hanno sottoscritto in relazione alla vicenda dei migranti a bordo delle due navi delle Organizzazioni Sea Watch e Sea Eye, ai quali non è ancora stato garantito l'approdo in un porto sicuro.

Queste le sigle delle Organizzazioni che hanno sottoscritto l'appello:

A Buon Diritto Onlus, Acli, ActionAid, Amnesty International Italia, Arci, ASGI, CNCA, Centro Astalli, CIR Consiglio Italiano per i Rifugiati, Emergency ONG, Salesiani per il Sociale, INTERSOS, Medici Senza Frontiere, Médecins du Monde Missione Italia, Medici per i Diritti Umani, Save The Children Italia, SenzaConfine, Terre des Hommes.


Nel frattempo il sindaco di Napoli, Luigi De Magistris, ha invitato il comandante della Sea-Watch 3 a dirigere la prua verso il porto di Napoli. Nella lettera indirizzata a Anne Paul Lancet, De Magistris scrive che "se poi la protervia del Ministro [Matteo Salvini, ndr] dovesse spingersi fino ad impedirle di entrare, sappia che abbiamo già disponibili 20 imbarcazioni che, in sicurezza, raggiungeranno la Sea-Watch 3 per portare a terra le persone che sta ospitando".