All'ultima sessione dell'Assemblea Faib, il ministro del Mimit, Adolfo Urso, ha dichiarato che il cartello con il prezzo medio regionale dei carburanti, un vero e proprio totem della trasparenza nel mondo dei carburanti, ha permesso di scoprire che non erano i gestori dei distributori a fare speculazione sul prezzo dei carburanti e che, per tale motivo, l'iniziativa sarebbe stata un successo:
"Il cartello ha funzionato, ha avuto effetto e i consumatori hanno compreso che non eravate voi a speculare sul prezzo. Non siete più voi i soggetti dello scontro e i dati dimostrano che con il decreto Trasparenza, che ha imposto il tabellone sul prezzo medio, si è verificato un primo obiettivo, quello della riduzione del margine di distribuzione, che è passato da 0,20-0,25 a 0,16-0,17 euro, con una riduzione di circa un terzo. ... Il tabellone non ha appiattito, inoltre, i prezzi verso l'alto, non vi è stato alcun appiattimento, ma l'indice di variabilità si è mantenuto ai livelli precedenti".
In pratica, Urso, dopo aver imposto per legge una cosa inutile e dannosa, adesso cerca di spacciarla come successo inventandosi che sarebbe stata utile nell'individuare chi imponesse gli aumenti al costo del carburante, cosa che tutti sapevano visto che i gestori di una pompa sono l'ultima ruota del carro nella catena di distribuzione dei carburanti e che a loro i prezzi vengono imposti dalle compagnie da cui, per la maggior parte, dipendono.
Non solo Urso ha cercato di far passare come una scoperta una notizia paragonabile al fatto che una sfera sia rotonda e non quadrata, ma ha anche preteso di sostenere che, nel frattempo, i prezzi dei carburanti non sarebbero aumentati.., grazie a lui!
È comprensibile che un politico abbia la faccia tosta e non conosca il senso della vergogna, ma perlomeno il senso della misura lo dovrebbe avere, perché un conto è far passare per vere mezze verità, ma se pretende di far passare per vere delle assurdità allora finisce per coprirsi di ridicolo.