Per quanto riguarda i fatti, l'ultimo aggiornamento riporta che sono stati 19 i morti e 105 i feriti causati dagli attacchi missilistici del10 ottobre portati dalla Russia su gran parte delle regioni dell'Ucraina. 

Attacchi che stanno proseguendo anche oggi. Su Zaporizhzhia sono stati lanciati 12 missili S-300, ma esplosioni sono state registrate anche nelle regioni di Krivoy Rog, Vinnitsa, Kiev e Odessa, oltre che nell'oblast di Donetsk, dove sarebbero rimaste uccise 6 persone.

La nuova strategia militare dei bombardamenti a tappeto non ferma però l'avanzata dell'esercito ucraino su tutta la line del fronte e neppure le perdite che i russi continuano a subire. Questo l'ultimo bollettino dalla data dell'invasione: 63.110 soldati, 2.504 carri armati, 5.162 veicoli corazzati da combattimento, 3.916 veicoli e serbatoi di carburante, 1.496 sistemi di artiglieria, 353 sistemi di lancio multiplo di razzi, 181 sistemi di difesa aerea, 268 aeroplani, 235 elicotteri, 1.114 droni e 15 imbarcazioni.

Dopo i fatti, le speculazioni.

Secondo quanto riferito da John Kirby - portavoce della sicurezza nazionale della Casa Bianca - alla CNN, la Russia avrebbe pianificato gli attacchi su larga scala registrati a partire da lunedì già prima dell'esplosione del ponte di Crimea. Questo può far ipotizzare che l'attentato al ponte possa anche non essere un'operazione dell'intelligence ucraina, quanto un'operazione sotto falsa bandiera promossa dal Cremlino o dai suoi apparati militari con il placet di Putin, per giustificare la nuova strategia per contrastare in qualche modo la controffensiva di Kiev, altrimenti non arginabile sulla linea del fronte. Per il Cremlino non sarebbe una novità, visto che è accaduto già in passato ai tempi della guerra in Cecenia, con numerosi attentati contro obiettivi civili a Mosca, che hanno giustificato Putin nel radere al suolo Grozny.

Sergej Surovikin, tra i comandanti dell'esercito russo impegnati nella guerra civile siriana, è dall'8 ottobre il nuovo ennesimo comandante che ha il compito di coordinare l'azione di tutte le truppe russe in Ucraina. I suoi colleghi lo hanno soprannominato "Generale Armageddon" per il suo approccio intransigente e poco ortodosso nel modo di condurre la guerra in Siria, dove radeva al suolo anche ciò che con una campagna militare non aveva nulla a che fare, come scuole e ospedali.

Pertanto, quanto abbiamo iniziato a vedere da lunedì, potrebbe finire per essere la norma nei prossimi giorni e nelle prossime settimane, anche se non è ben chiaro quanti missili alla Russia siano rimasti da lanciare, visto che quelli di ultima generazione sono sempre meno utilizzati, mentre aumenta l'utilizzo di quelli dell'era sovietica... tutt'altro che precisi, anche se utili per massacrare i civili.

Gli Stati Uniti, tramite lo stesso Biden, hanno annunciato l'invio a Kiev di nuovi e ancor più sofisticati sistemi di difesa per attacchi provenienti dal cielo, ma non è detto che questo sia sufficiente, e così sono già iniziate speculazioni e indiscrezioni sulla possibilità che la Nato possa applicare una no fly zone sull'Ucraina, con tutte le conseguenze del caso.

Che cosa accadrà in futuro nessuno lo può dire con certezza, ma non bisogna essere strateghi e neppure esperti per capire che le ultime vicende allontanano sempre di più la possibilità di raggiungere almeno una tregua tra Mosca e Kiev, avvicinando invece sempre di più la possibilità dell'utilizzo di armi nucleari.

I nuovi attacchi indiscriminati, inoltre, dimostrano la debolezza dell'esercito russo e quella di Putin che adesso si trova stretto tra due fuochi... quello dei falchi che vogliono spazzar via l'Ucraina con qualunque mezzo e quello di un sempre minor consenso tra la popolazione che finora lo aveva appoggiato. I riservisti arruolati nell'ultima mobilitazione appartengono a coloro che appoggiavano Putin in cambio di tranquillità e benessere, infischiandosene di tutto il resto. Però, quando una parte di loro ritornerà in un sacco sigillato allora per il presidente russo inizieranno seri problemi. 

E come reagirà in quel caso? Facendo ritirare il suo esercito oppure ricorrendo alle ultime risorse a sua disposizione sul piano militare per sconfiggere, in un modo o nell'altro, l'esercito di Kiev?