Per le autorità palestinesi  sono state 232 le vittime del conflitto tra Gaza e Israele, di cui 65 bambini, 39 donne e 17 anziani, mentre il numero dei feriti è di circa 1900. Un bilancio che non tiene conto delle vittime che si sono avute nei Territori Occupati a seguito delle manifestazioni a supporto della popolazione palestinese nella Striscia.

E dopo che nella notte è iniziata la tregua tra esercito israeliano e militanti palestinesi, anche questo venerdì prosegue il recupero delle vittime dalle macerie degli edifici distrutti nella Striscia.

Subito dopo l'inizio della tregua un gran numero di palestinesi è sceso in strada per  festeggiare. A Gaza gli automobilisti suonavano i clacson, mentre gli altoparlanti delle moschee annunciavano la vittoria della resistenza.

L'esercito israeliano, nel frattempo, ha iniziato ad allentare le restrizioni imposte ai confini della Striscia dall'inizio del conflitto che, secondo fonti dell'IDF, avrebbe visto piovere su Israele più di 4.300 razzi, mentre sarebbero stati più di 1.000 gli obiettivi colpiti a Gaza.

Sia dai militanti palestinesi che dalle autorità israeliane si parla di vittoria e di incredibili risultati raggiunti dalle rispettive forze in conflitto... una litania cha va avanti dal 2008 a dimostrazione che l'attuale cessate il fuoco è solo una sospensione temporanea di una guerra che non potrà non riprendere se la comunità internazionale non imporrà ad Israele di discutere seriamente un piano di pace con i palestinesi.

Una eventualità che appare però ancora remota finché gli Stati Uniti continueranno a sostenere l'apartheid di Israele e, in base a quanto dichiarato ieri da Biden non sembra che ciò potrà avvenire, almeno a breve. 

Il presidente degli Stati Uniti, infatti, in una telefonata dopo l'annuncio dell'accordo di cessate il fuoco, ha elogiato Netanyahu ribadendo il diritto di Israele di difendersi da attacchi missilistici indiscriminati.

Biden, inoltre, ha  ringraziato il presidente egiziano al-Sisi per aver mediato l'attuale tregua, per poi inviare le proprie condoglianze alle famiglie israeliane e palestinesi che hanno perso i propri cari, facendo poi gli auguri di pronta guarigione ai feriti.

Ma se la comunità internazionale non risolverà le rapine legalizzate da Israele come quella che si vuole perpetrare a Gerusalemme ai danni di alcune famiglie palestinesi nel quartiere di Sheikh Jarrah, è evidente che il conflitto tra israeliani e palestinesi non potrà che continuare.


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