Secondo il ministro delle Finanze del governo May, Philip Hammond l'uscita dall'Unione europea senza un accordo tra le parti danneggerebbe l'economia britannica.

Dopo questa dichiarazione di una settimana fa, questo martedì il primo ministro Theresa May, in visita in Sudafrica, ha invece  dichiarato ai media che un mancato accordo con l'Unione europea "non sarebbe la fine del mondo", aggiungendo che la previsione di Hammond non era aggiornata.

Per Hammond non raggiungere un accordo sulla Brexit potrebbe causare un indebitamento pari ad 80 miliardi di sterline in più all'anno per 15 anni con un’economia che cresca più lentamente.

Il nodo Brexit con l'Ue è relativo al commercio. Un nodo che ha finito per provocare una spaccatura tra i conservatori, divisi tra coloro che preferiscono un accordo anche a condizioni più svantaggiose e coloro che invece auspicano una rottura.

Anche la May sembra più propensa ad appoggiare una soluzione "no deal", poiché ha spesso affermato che uscire senza un accordo era preferibile ad un "cattivo affare".

Inoltre, la premier britannica ha ribadito quello che ormai è diventato una specie di ritornello, in relazione al fatto che il Governo si stia preparando ad un'uscita senza accordo solo per non farsi trovare impreparato, dato che al momento non è possibile sapere che cosa accadrà.