Per primo a dare la notizia è stato il sito d'informazione Mediapart, dichiarando che l'ex presidente della Uefa, ex-capitano della nazionale francese ed ex numero 10 della Juventus, Michel Platini, martedì 18 giugno è stato arrestato con l'accusa di corruzione per un 'inchiesta relativa all'aggiudicazione del Mondiale di Calcio 2022, che si svolgerà in Qatar.

Sempre secondo quanto riporta il sito francese, Michel Platini sarebbe stato trattenuto nei locali dell'Ufficio anticorruzione della polizia giudiziaria (OCLCIFF) di Nanterre (Hauts-de-Seine).

L'assegnazione dei giochi al Qatar avvenne il 2 dicembre 2010, con il comitato esecutivo della Fifa che ritenne meno "appetibili" le candidature di ’Australia, Giappone, Corea del Sud e Stati Uniti.

In seguito, dei 24 membri che presero tale decisione, 16 sono stati radiati o indagati per corruzione, mentre lo sceicco Mohammed Bin Hammam, al tempo presidente della Asian Football Confederation e promotore della candidatura del Qatar, è stato squalificato a vita dalla Fifa per corruzione.


In precedenza, Platini, presidente della Uefa dal 2007 al 2015, fu allontanato dal suo incarico perché accusato di aver ricevuto nel 2011 2 milioni di franchi svizzeri dall'allora presidente della FIFA Sepp Blatter per consulenze svolte tra il 1999 e il 2002, senza che però queste fossero state dimostrate.

La vicenda costò a Platini 8 anni di squalifica, poi ridotti a 4, da tutte le attività legate al mondo del calcio. Nel maggio dello scorso anno, però, Platini venne prosciolto e riabilitato da una sentenza della magistratura svizzera che dichiarò di non riscontrato irregolarità nel suo operato.


Nella nuova inchiesta che coinvolge Platini, ad inguaiare il campione francese è il pranzo del 23 novembre 2010 all'Eliseo, dieci giorni prima della decisione che avrebbe dovuto prendere la Fifa, dove erano presenti l'allora presidente Nicolas Sarkozy, con l'emiro del Qatar Tamim bin Hamad al-Thani (tra l'altro proprietario del Paris Saint Germain) e lo sceicco Hamad bin Jassem, allora primo ministro e ministro degli esteri dell'Emirato.

Al pranzo parteciparono anche Sophie Dion, consigliere di Sarkozy per lo sport, e Claude Guéant, allora segretario generale dell'Eliseo, anche loro in stato di fermo nella stessa indagine che coinvolge Platini.