L'epidemiologia
L’epidemiologia è lo studio delle situazioni sanitarie, il loro controllo e l’applicazione dello studio stesso.
Le problematiche dell’epidemiologia sono le descrizione e la misurazione dei fenomeni sanitari.
Le metodologie dell’epidemiologia sono quella Osservazionale (la descrittiva che valuta le dimensioni del problema e la analitica che valuta i fattori di rischio di una malattia) e quella sperimentale (sperimentale che applica in condizioni controllate e valutativa che misura i risultati)
Valutazione del bisogno di salute e programmazione dei servizi:
1. analisi situazione attuale
2. definizione degli obiettivi
3. valutazione delle alternative
4. programmazione interventi
5. azione monitoraggio
6. valutazione dei risultati
Il bisogno è la richiesta di servizi o interventi da parte della gente, e deve essere quantificato e misurato dalla epidemiologia
La domanda è il desiderio della gente di avere servizi e interventi, e può essere motivata o no, oppure soddisfatta, insoddisfatta o inadeguata per eccesso, la domanda deve essere quantificata e misurata dalla epidemiologia.
L’offerta sanitaria è la creazione di servizi e interventi da parte del sistema sanitario per rispondere ai bisogni ed alle domande della gente, deve riempire l’insoddisfazione della gente ma non deve superare il bisogno percepito, in più deve essere efficace ed efficiente.
- Valutazione del bisogno di salute e programmazione interventi
1 carico di malattia
2 cause e fattori
3 efficacia
4 efficienza
5 azione e monitoraggio
6 valutazione dei risultati
1 Per il carico di malattia: si usa l’epidemiologia descrittiva per quantificare e misurare l’evento: frequenze, rapporti (odds-ratio, rischio relativo), proporzioni (tassi, prevalenze), indicatori (mortalità, natalità, morbosità).
I modelli di studio che si usano sono:
Osservazionali
1. ecologici: è la prima fase di un processo epidemiologico sulla popolazione e serve per identificare l’associazione tra un fattore di rischio ed una certa malattia.
2. cross-sectional: si valuta l’associazione tra la contemporanea presenza di un fattore di rischio e una malattia sull’individuo poi si calcola l’ Odds-Ratio (OR).
3. caso-controllo: studia il caso di malattia per risalire al fattore di rischio che ha provocato la malattia.
4. coorte: evidenzia la comparsa di malattia in persone precedentemente indenni ed esposte in parte al fattore di rischio ed in parte non esposte, poi si fanno i calcoli di Rischio Relativo (RR) e lo si confronta con l’ Intervallo di Confidenza (IC) e se il risultato è = 1 significa che è ininfluente, se è >1 significa che è un fattore di rischio, e se è <1 è un protettore.
Sperimentali sono controllati e richiedono una: attenta selezione del campione, consenso firmato, applicazione precisa di protocolli standard.
1. trial randomizzati,
2. field trial,
3. community trial
2 Per le cause e fattori da valutare si usa:
Interferenza Causale che può essere:
1. necessaria e sufficiente (malformazioni genetiche),
2. necessaria ma insufficiente (tumori),
3. sufficiente ma non necessaria (leucemie da radiazione e benzene),
4. né sufficiente né necessaria (malattie croniche).
3 per l’efficacia dell’intervento: prima si controlla
l’efficacia in laboratorio, poi
con uno studio pilota.,
in fine si procede con l’intervento controllato sulla popolazione(trial random, field trial, community trial)
4 per la valutazione dell’efficienza si studia il rapporto:
costo-efficacia,
costo-utilità (QALY),
costo-beneficio.
5 per l’azione ed il monitoraggio si procede con:
l’analisi dell’esistente,
preparazione del personale,
adeguatezza del metodo,
formulazione di obiettivi intermedi.
6 per la valutazione finale dei risultati si procede con:
controlli a breve, media e lungo termine.
Studi di prevalenza ripetuti