Il 15 febbraio, durante la Giornata internazionale contro il cancro infantile, si è sottolineata una realtà agghiacciante: le marcate disuguaglianze che persistono nel panorama sanitario europeo. Mentre nei Paesi ad alto reddito i tassi di sopravvivenza raggiungono circa il 90%, in alcune nazioni a basso reddito un bambino su tre a cui viene diagnosticato un cancro non ce la fa. Questi dati, ben lungi dall’essere mere statistiche, rappresentano la vita e il destino di migliaia di piccoli pazienti e delle loro famiglie.

Hans Kluge, direttore dell’Organizzazione mondiale della sanità (OMS) in Europa, ha lanciato un forte monito: “Nessun genitore dovrebbe perdere il proprio figlio a causa di diagnosi tardive, mancanza di accesso alle cure e barriere finanziarie”. Le sue parole evidenziano come dietro i numeri ci siano vite spezzate e sofferenze evitabili. Il direttore dell’OMS in Europa invita quindi le istituzioni e i governi a intervenire con decisione per invertire questa tendenza.

Le disparità nei tassi di sopravvivenza al cancro infantile sono il riflesso di profonde differenze nei sistemi sanitari europei. Nei Paesi ad alto reddito, la disponibilità di tecnologie avanzate, il personale specializzato e infrastrutture ben attrezzate permettono diagnosi precoci e trattamenti efficaci. Al contrario, in alcune nazioni a basso reddito, le carenze in questi ambiti – unite a ostacoli economici e logistici – impediscono un accesso tempestivo e adeguato alle cure, determinando una percentuale significativamente più alta di mortalità.

Hans Kluge non si limita a denunciare il problema, ma propone una serie di azioni concrete per colmare il divario:

  • Investimento nei Registri Nazionali dei Tumori: Una raccolta dati accurata è fondamentale per monitorare l’andamento della malattia e per prendere decisioni informate. Questi registri permetterebbero di identificare le aree critiche e di orientare gli interventi in maniera mirata.
  • Accesso Gratuito a Diagnosi e Cure Precoci: Eliminare i costi sanitari per le famiglie è essenziale per garantire che ogni bambino possa accedere a una diagnosi tempestiva e a trattamenti efficaci, senza che la situazione economica rappresenti un ostacolo insormontabile.
  • Formazione Specialistica in Oncologia Pediatrica: Investire nella formazione dei professionisti della salute significa aumentare le competenze e la capacità di risposta nei confronti di una malattia complessa come il cancro infantile.
  • Sostegno ai Sopravvissuti: Anche chi supera il cancro affronta numerose sfide a lungo termine. Offrire assistenza continuativa, supporto educativo e protezioni finanziarie è fondamentale per garantire una qualità di vita adeguata dopo il trattamento.

Ogni bambino, indipendentemente dalla sua origine o dal luogo in cui nasce, merita una diagnosi tempestiva e il miglior trattamento possibile. Le parole di Kluge risuonano come un invito all’azione: “È tempo di trasformare le promesse in azioni. Niente più ritardi”. È un appello che va rivolto a governi, istituzioni e società civile, affinché si lavori insieme per eliminare le barriere che ancora oggi impediscono a troppi bambini di combattere il cancro in condizioni di parità.

La Giornata internazionale contro il cancro infantile non è solo un momento per ricordare le vittime e onorare i sopravvissuti, ma soprattutto un’occasione per riflettere sulle ingiustizie che continuano a segnare il nostro sistema sanitario. Le proposte di Hans Kluge rappresentano un piano d’azione concreto: investire nella prevenzione, nell’accesso alle cure e nella formazione specialistica è la strada per garantire un futuro migliore a tutti i bambini. Solo così si potrà sperare di vedere, in un prossimo futuro, numeri che non parlino più di disparità, ma di equità e di opportunità per ogni piccolo guerriero contro il cancro.