Anche nella notte del 7 novembre, Israele continua ad effettuare raid, e sempre più vilenti, nella zona centrale e settentrionale di Gaza, secondo quanto riportato dal locale  il ministero degli Interni. La dichiarazione, via Telegram, è arrivata poche ore dopo che lo stesso ministero aveva riferito che in mattinata molte persone erano state uccise negli attacchi vicino al campo profughi di Jabalia.

Gli attacchi israeliani hanno preso di mira abitazioni civili a Jabalia e Beit Lahia, nel nord della Striscia. Violenti attacchi anche contro torri residenziali nella città di Sheikh Zayed a Beit Lahia.

Il conteggio provvisorio delle persone finora uccise e ferite a Gaza è, rispettivamente di 10.305 e oltre 25.000.

Nonostante che dal 7 ottobre le forze israeliane abbiano ucciso 4.237 bambini palestinesi, e circa altri 1.350 risultino in gran parte dispersi (sotto le macerie), il portavoce del Consiglio di Sicurezza Nazionale della Casa Bianca, John Kirby, ha detto che gli Stati Uniti non stanno ancora tracciando linee rosse per Israele.

Kirby, lo ha dichiarato durante una conferenza stampa rispondendo ad una domanda in cui gli è stato chiesto se il crescente numero di vittime a Gaza abbia portato a una rivalutazione della posizione di Washington. La risposta è stata negativa.

I giornalisti hanno anche chiesto a Kirby se gli Stati Uniti abbiano sollevato la possibilità di sospendere o ridurre gli aiuti a Israele se le vittime civili non diminuiranno.

"Non entrerò nelle conversazioni private che stiamo avendo con le nostre controparti israeliane", ha detto. "Vi dirò questo: continueremo a garantire che abbiano gli strumenti e le capacità di cui hanno bisogno per difendersi da quella che chiaramente era una minaccia esistenziale per la loro società e la loro gente. Ci assicureremo che continuino ad avere ciò di cui hanno bisogno, continueremo anche a esortarli a essere il più attenti, deliberati e discriminanti possibile nel raggiungere il loro obiettivo."

Pertanto non solo il genocidio continua, ma gli Stati Uniti lo supportano con convinzione.


Per capire, che cosa sia Israele e che cosa siano gli ebrei sionisti, questi i comunicati che in queste ore fa circolare il ministero del Turismo di Tel Aviv...

Le mura della città vecchia di Gerusalemme illuminate con le immagini dei 240 ostaggi tenuti prigionieri da Hamas dallo scorso 7 ottobre. Ad un mese dal brutale e feroce attacco terroristico di Hamas contro Israele e del conseguente rapimento di 240 ostaggi a Gaza, ieri sera lunedì 6 novembre il comune di Gerusalemme ha illuminato le splendida mura della Città Vecchia con le immagini degli ostaggi. Azione questa parte di una campagna nazionale e mondiale finalizzata ad  evidenziare la terribile situazione degli ostaggi chiedendone l' immediata liberazione e ritorno a casa. Il sindaco di Gerusalemme Moshe Lion ha dichiarato: “La città di Gerusalemme, insieme a tutti i cittadini di Israele, prega per il rapido ritorno degli ostaggi. Vi aspettiamo tutti a casa”.

Il messaggio del rabbino Goldschmidt: "Ieri mattina ho incontrato Papa Francesco nella Città del Vaticano a Roma per un confronto sulle violenze in corso in Israele e sul preoccupante aumento delle manifestazioni antisemite in tutto il continente. Con le recenti notizie delle violenze in Daghestan e degli attacchi contro le sinagoghe in tutta l'Europa, il diffondersi di comportamenti antisemiti è stato "fortemente condannato" dal Papa, che da tempo sottolinea il valore del suo rapporto con la CER, denunciando ogni forma di violenza antisemita. Questa condanna evidenzia l’urgente necessità di combattere tale violenza e di sostenere i valori della tolleranza e dell’unità”.Il rabbino capo ha presentato a Papa Francesco una lettera scritta dalle famiglie degli ostaggi e Papa Francesco ha condiviso con il Rabbino l'urgenza della restituzione degli ostaggi alle loro famiglie. "Abbiamo quindi discusso nuove idee e pensieri riguardo alla soluzione dell'attuale situazione degli ostaggi”.

L'unico preoccupazione del governo israeliano è far credere che a Netanyahu interessi la vita degli ostaggi a Gaza, bombardando indiscriminatamente, in lungo e in largo, la Striscia. Oltre a questo, lo Stato di Israele e i pii rabbini si preoccupano giustamente della vita degli oltre 200 ostaggi israeliani, ma non accennano, neanche di sfuggita, all'eccidio di oltre 10mila civili palestinesi.

È normale?



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