A Bologna i cattolici praticanti non superano il 6%. Lo ha rivelato il cardinale Matteo Zuppi in un convegno organizzato dal Servizio per la Promozione del sostegno economico alla Chiesa cattolica.

"Il legame con la Chiesa pare più vasto – ha spiegato l’arcivescovo – e l’attenzione che la stessa Chiesa suscita va molto al di là del semplice dato numerico. La partecipazione, però, si è molto privatizzata e l’individualismo ha vinto. L’idea di comunità è meno attraente, è minoritaria. E questo ci deve preoccupare. L’individualismo ha deformato tanto e ha portato a una religione pret-a-porter: sono io che me la faccio prendendo un po’ di questo e un po’ di quello".

L’analisi rispecchia fedelmente quello che è accaduto negli ultimi 30 anni in città. Nel 1993 i fedeli praticanti erano circa il 12%, poi le varie correnti legate alla new age hanno preso il sopravvento e si era arrivati all’idea che la persona potesse cercare dentro di sé lo "star bene", senza avere rapporti con gli altri. Fallita la prima ondata, quella che pretendeva che tutti i bisogni dell’uomo fossero soddisfatti dalla tecnologia, anche nella sua seconda versione la secolarizzazione prevede che ognuno di noi si costruisca un Dio su misura.

"Dobbiamo far sì che la Chiesa sia una famiglia e una comunità che coinvolge – sono sempre le parole del presidente della Cei –. Il cammino sinodale voluto da Papa Francesco nasceva anche da questa esigenza di non chiuderci, ma di aprirci verso l’altro, con la precisa indicazione di essere sempre una minoranza creativa e di essere un grande popolo".

Un dimezzamento così rapido dei fedeli ha avuto effetti negativi sulle vocazioni. Nel 1990 i sacerdoti bolognesi erano 787 e nel 2023 il numero è sceso sotto 500, mentre la loro età media continua a crescere e vi sono diversi esempi negativi. In arcidiocesi c’è un parroco che pastoralmente guida 12 comunità, ma il vero record è di don Augusto Modena che, in diverse forme, ha la responsabilità su sette parrocchie, a cui bisogna aggiungere il rettorato del Santuario di Montovolo, situato nel territorio di quattro Comuni della montagna.

"La nostra grande sfida – ha concluso Zuppi – è quella di vivere una ricerca spirituale parlando, dialogando, incontrando la realtà umana nel mondo di oggi. La domanda spirituale è considerevole, perché l’offerta multidisciplinare di Internet pone ancora di più alcuni interrogativi che riguardano l’anima e la ricerca di senso. Con le sue immagini e le sue parole Papa Francesco invita a raccogliere questo aspetto e a toccare il cuore degli uomini anche nel mondo dell’intelligenza artificiale".

La flessione di fedeli ha creato un calo importante anche nei cittadini che affidano il loro ‘8 per Mille’ alla Chiesa Cattolica. (Fonte: ilrestodelcarlino.it)

L'analisi di Zuppi, è solo teorica e non incide nella pastorale. Zuppi è stato in passato impietoso verso i preti sposati contribuendo ad allontare dall'Emilia Romagna un prete sposato con la moglie disabile sospeso dal lavoro (solo per il fatto di essere un prete sposato impegnato per la riammissione al ministero dei preti sposati).