Da oltre un anno il Burundi è scosso da una guerra civile che ha causato la morte di circa 500 persone e l'esodo di 270 000 cittadini.

Il governo burundese ha rifiutato la risoluzione del Consiglio di sicurezza dell'ONU, che prevedeva l'invio di 228 poliziotti per fermare le violenze; il timore è che si possa ripetere un genocidio simile a quello avvenuto in Ruanda nel 1994. La crisi è nata quando l'attuale presidente Philippe Nkurunziza si è candidato per un terzo mandato, violando la costituzione.