Nell'ultima nota di aggiornamento pubblicata la mattina di ferragosto i vigili del fuoco hanno dichiarato che al crollo del ponte Morandi sull'A10 stanno lavorando 400 vigili con l'ausilio di 100 automezzi.

Gli operatori sono tuttora impegnati nell'opera di soccorso, utilizzando anche personale esperto in ricerca sotto le macerie (USAR) e in tecniche di derivazione speleo alpino fluviale (SAF), a cui si sommano i nuclei cinofili di diversi comandi per individuare ed aiutare chi fosse ancora vivo sotto le macerie del ponte e per estrarre i corpi delle vittime.

Finora sono state 16 le persone tratte in salvo, mentre il numero di quelle decedute è salito a 37, di cui 5 non identificate. Tra i morti anche un bambino di 8 anni e due ragazzi di 12 e 13 anni. Ma il bilancio è destinato a crescere.

Oltre ai vigili del fuoco della Liguria, sono intervenute sul posto anche squadre provenienti da Piemonte, Lombardia, Toscana, Veneto ed Emilia Romagna.

Per agevolare segnalazioni e ricerca delle persone ancora disperse, la prefettura di Genova ha attivato due numeri telefonici - 010.5360637 e 010.5360654 - oltre al seguente indirizzo di posta elettronica: [email protected].


Per quanto riguarda le istituzioni, continua la visita a Genova del Presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, arrivato ieri nel capoluogo ligure, che questa mattina, dopo una riunione al Centro coordinamento soccorsi allestito in Prefettura, si è recato all'ospedale San Martino, dove sono ricoverate sei delle persone rimaste ferite (cinque in codice rosso e 1 giallo).

Il premier ha fatto visita a un paziente operato ieri, con cui si è fermato a colloquio alcuni minuti, per poi incontrare gli operatori del 118 e del 112 nelle rispettive sale operative. In seguito ha voluto portare la sua vicinanza ai familiari e amici delle vittime all'obitorio.

Successivamente si recherà a Villa Scassi, dove sono ricoverate altre quattro persone (tre codici rossi e uno giallo). Alle 12.30 sarà al vertice in Prefettura.


In giornata, arriverà a Genova anche il ministro dell'Interno Matteo Salvini che ieri aveva anticipato che già entro oggi sarebbero stati comunicati colpevoli e cause del disastro, inaugurando un nuovo capitolo della propaganda politica del governo.


All'iniziativa di propaganda si è subito "accodato" il ministro delle Infrastrutture Danilo Toninelli che dopo aver anticipato che chi ha colpe per questa tragedia ingiustificabile dovrà essere punito (e vorrei vedere se dovrebbe essere premiato), subito dopo ha fatto intendere di aver già trovato il colpevole dichiarando che "alle società che gestiscono le nostre autostrade sborsiamo i pedaggi più cari d’Europa, mentre loro pagano concessioni a prezzi vergognosi.

Incassano miliardi, versando in tasse pochi milioni e non fanno neanche la manutenzione che sarebbe necessaria a ponti e assi viari.

I vertici di Autostrade per l’Italia devono dimettersi prima di tutto. E visto che ci sono state gravi inadempienze, annuncio fin da ora che abbiamo attivato tutte le procedure per l’eventuale revoca delle concessioni, e per comminare multe fino a 150 milioni di euro.

Se non sono capaci di gestire le nostre Autostrade, lo farà lo Stato."

Dichiarazioni poco meno che folli, considerando il ruolo istituzionale ricoperto da Toninelli e le possibili ripercussioni, anche dal punto di vista speculativo, che le sue parole avranno sui titoli di chi ha in concessione le autostrade in Italia.

Per quanto riguarda il contingente, ripristinare la viabilità a Genova, Toninelli ha detto che "verrà usato il Fondo Emergenze della Protezione civile per ripristinare la viabilità ordinaria, prendendo in considerazione anche la possibilità di prolungare fino a Voltri la Strada a mare."

A differenza di quanto detto nelle scorse ore, il ministro delle Infrastrutture non sembra escludere la ricostruzione del ponte Morandi, per cui verrebbero utilizzate le risorse del Piano economico e finanziario di Autostrade e altre "non impegnate e prese da due fondi dedicati in parte a interventi infrastrutturali". La ricostruzione, va ricordato, è stata sconsigliata per motivi tecnici da molti ingegneri intervistati al riguardo nelle ultime 24 ore.

Infine, c'è spazio anche per la polemica politica, con la risposta a coloro che hanno ricordato che Grillo, anche di recente, si era opposto alla costruzione di una via alternativa che a Genova escludesse l'utilizzo del ponte Morandi o almeno ne impedisse l'uso da parte dei mezzi pesanti. Quindi, "a chi sta speculando su questa tragedia - ha detto Toninelli - voglio dire: è impensabile, oltre che ignobile, collegare il crollo del ponte Morandi alla messa in discussione della realizzazione della Gronda di Genova, su cui è in corso un’analisi costi-benefici. Si tratta di un’opera che non costituisce una soluzione sostitutiva rispetto al viadotto sull’A10. E che comunque sarebbe pronta nel 2029."

 

Nell'aggiornamento sul bilancio del disastro, pubblicato intorno alle ore 12, la Prefettura di Genova ha comunica che le vittime causate dal crollo del ponte Morandi è salito a 39, di cui 37 identificate e 2 non identificate. Risultano invece sempre 16 i feriti, di cui 12 ancora in codice rosso.

Nell'ultimo aggiornamento delle 18:30, la Prefettura di Genova ha comunicato che, a seguito di ulteriori verifiche effettuate, i deceduti identificati sono 38. I feriti sono 15, di cui 9 in codice rosso.