Come dimostra l'esempio della "mediazione" Cartabia, le riforme che in Italia tutti vogliono finiscono per essere solo dei banali compromessi. "Pensa te..." dirà qualcuno. Così è sempre stato per qualsiasi norma che si cerchi di approvare in un sistema democratico. È vero. In questo caso, però, tale considerazione fa storcere il naso, visto che sul fatto che un processo si concluda per stabilire una volta per tutte se un imputato abbia o meno commesso un reato tutti dovrebbero essere d'accordo. Invece non è così.

I partiti di destra, quelli che promuovono il concetto che all'interno della propria abitazione sia normale e dovuto sparare ad una  persona che si creda un ladro, oppure andare in giro armati per ammazzare eventuali aggressori istruendo poi eventuali testimoni su come descrivere le eventuali aggressioni subite, curiosamente, quando la giustizia la fanno i tribunali e non le armi allora diventano garantisti, parlano di giusto processo e di tempi certi di giudizio per un imputato.

Niente da obiettare. È assolutamente necessario che una persona non possa passare anni tra indagini e tribunali per sapere se sia o meno colpevole. Ma che cosa c'entra la prescrizione in tutto questo? 

Secondo i pistoleri della destra la prescrizione sarebbe la garanzia che un processo non duri in eterno. Ma costoro, che nella propaganda parlano sempre di giustizia, anzi di vendetta, non si preoccupano che la loro prescrizione possa diventare un calcio in faccia alle vittime che abbiano subito un torto e che la loro presunta giustizia basata su un processo che finisce nel nulla finisca per essere una palese ingiustizia... oltretutto promossa e garantita dallo Stato!

Le destre, compresi i fanatici renziani di Italia Viva che  oggi si esaltano per sostenere tesi strampalate come quella di Luigi Marattin che ha  dichiarato che "quando fu approvata la riforma Bonafede, un cittadino (anche se alla fine completamente innocente) poteva rimanere imputato a vita, mentre adesso non più", fanno festa perché con il nuovo testo Cartabia esiste sempre la possibilità di una scappatoia (più d'una per la verità) perché un presunto colpevole, purché in grado di pagare l'avvocato di turno esperto in prescrizioni, possa continuyare a farla franca.

Renziani e leghisti, in primis, è per questo che si esaltano!

"Continuo ad avere la ferma convinzione che dopo la sentenza di primo grado ci debba essere la certezza che arriverà la risposta di giustizia. È evidente a tutti che in questa maggioranza ci sono tante altre forze politiche che combattono contro questo principio. E che vorrebbero riempire di tagliole l’intero percorso della giustizia".

Così ha commentato in una intervista a Repubblica l'ex ministro della Giustizia, il 5 Stelle Bonafede, il nuovo testo della Cartabia approvato ieri in Consiglio dei Ministri.

È evidente, al di là di quello che raccontano ai loro sostenitori, certe forze politiche, gattopardescamente, pretendono di voler cambiare tutto perché tutto rimanga esattamente uguale, così come è adesso... è la loro garanzia di sopravvivenza. E la gente li applaude festante per essersi fatta turlupinare... ancora una volta.

Ah, per coloro che ritengono che non è possibile fare altrimenti per tutelare gli interessi di un indagato/imputato, sarebbe stato più semplice ridefinire tempi e modalità delle indagini, aumentare gli organici dei tribunali e collegare carriere e compensi all'andamento dell'amministrazione della giustizia nei singoli tribunali... 

Ma gente del "calibro" di Salvini, Renzi, Berlusconi, Meloni, ecc... non hanno certo interesse affinché la giustizia sia giusta e tantomento avvocati del calibro della leghista Bongiorno che, paradossalmente, viene pagata profumatamente dagli italiani per aggiustare leggi che possano promuovere l'attività e le fortune del suo studio legale con sede a Milano e Roma. Per chi fosse interessato a Roma la Bongiorno seleziona nuovi avvocati da assumere nel proprio organico. Chissà perché...