Antefatto. Nelle campagne di Pollenza, a pochi chilometri da Macerata, è stato ritrovato il corpo di una ragazza romana di 18 anni, Pamela Mastropietro. Il corpo, fatto a pezzi, era all'interno di due trolley abbandonati. La ragazza si era allontanata da una comunità di recupero di Corridonia il 29 gennaio ed il giorno seguente era stata vista a Macerata insieme ad Innocent Oseghale, nigeriano 29enne richiedente asilo, con precedenti per spaccio di droga e con una carta di soggiorno scaduta nel 2017.

Il cadavere della ragazza è stato ritrovato il 31 gennaio. Quando la notizia si è diffusa, una persona si è presentata alle forze dell'ordine dicendo che la sera prima Oseghale gli aveva chiesto di portarlo in auto nei pressi di Pollenza per abbandonare i due trolley. Ovviamente, il conducente non sapeva che cosa contenessero e, dopo averlo appreso, aveva così contribuito a collegare Oseghale alla ragazza morta.

Il nigeriano, che per il momento si è avvalso della facoltà di non parlare, non ha chiarito che cosa sia accaduto, se sia stato lui ad uccidere la ragazza, se sia stato lui a sezionarne il cadavere, se fosse già morta, se lui abbia solo contribuito a sbarazzarsi del corpo...

Per il momento, in attesa che le indagini possano chiarire fatti e responsabilità, il Giudice per le indagini preliminari ha confermato l'arresto di Innocent Oseghale.

La destra, senza sapere con certezza come si siano svolti i fatti, ha subito trasformato la vicenda in una campagna contro i migranti. E la solita "compagnia di giro" ha esibito il proprio repertorio di rito.

Giorgia Meloni, Fratelli d'Italia, ha detto che adesso è ora di farla finita e di mandar fuori dall'Italia tutti i clandestini. Gasparri, Forza Italia, ha chiesto pene esemplari. Matteo Salvini, Lega, ha invece "semplicemente" parlato di delitto di Stato imputandolo direttamente alla sinistra che, di conseguenza, avrebbe le mani sporche di sangue. Il tutto accompagnato dall'invocazione per espulsioni e controlli, insieme ad accuse di razzismo (contro gli italiani) nei confronti dell'ex presidente della Camera Laura Boldrini. Un classico!

Ed oggi, dopo tanti strepiti, è arrivata la conseguenza della propaganda politica. Intorno a mezzogiorno, la Polizia lanciava via social un'allerta invitando chiunque si trovasse a Macerata a rimanere al riparo, evitando di stare all'aperto. Era in corso un'operazione di Polizia in seguito all'esplosione di colpi di arma da fuoco che avevano provocato feriti.


Sempre via social, la Polizia informava che i feriti erano stranieri ed erano stati ricoverati in ospedale e, successivamente, che il presunto autore della sparatoria era stato fermato.


Si chiama Luca Traini, ha 28 anni, ed è originario di Tolentino, sempre in provincia di Macerata. Traini ha percorso le vie del centro di Macerata a bordo di un'Alfa Romeo 147 nera, sparando a casaccio contro presunti migranti. Una volta bloccato, è sceso dall'auto con un tricolore legato al collo, è salito sui gradini del monumento ai Caduti, si è girato verso la piazza e ha fatto il saluto fascista. Quindi, si è arreso ai carabinieri senza opporre resistenza, ammettendo di essere il responsabile della sparatoria. All’interno dell'auto è stata rinvenuta una pistola Glock ed una tuta mimetica. Luca Traini è stato candidato della Lega alle elezioni amministrative del 2017 a Corridonia.

Naturalmente, il tutto non poteva non assumere delle connotazioni poliche con la benedizione dell'immancabile Roberto Saviano che ha accusato Matteo Salvini di essere il mandante morale dell'accaduto.

Non via social - che strano - Salvini ha commentato così la vicenda: «Chiunque spari è un delinquente. Non vedo l'ora di andare al governo per riportare sicurezza in tutta Italia, giustizia sociale, serenità. Chiunque spari è un delinquente, a prescindere dal colore della pelle.»
Ma gli italiani "normali" non devono preoccuparsi. Infatti, quando gli è arrivata la notizia del post di Saviano, Salvini ha risposto così.

 

Anche Gasparri fa retromarcia e pubblica il seguente tweet.


Giorgia Meloni, invece, la butta in confusione, incolpando la sinistra (!) di quanto è accaduto a Macerata.

E al 4 marzo manca ancora un mese!