La casa farmaceutica Merck, venerdì scorso, commentando i risultati dello studio clinico condotto, ha dichiarato che la sua pillola antivirale ha ridotto il rischio di ospedalizzazione e morte nei pazienti Covid ad alto rischio del 30%, mentre la stima comunicata in precedenza era del 50%.

Pertanto l'efficacia del molnupiravir, il farmaco anti-Cokvid cui annuncio era stato salutato con speranza da tutti come strumento fondamentale per salvare vite umane e ridurre il carico sugli ospedali, può definirsi deludente, per contrastato facendo però aumentare le aspettative sul prodotto concorrente sviluppato da Pfizer, che è però ancora in fase di revisione da parte della Food and Drug Administration.

Nella documentazione  pubblicata sul sito web della FDA venerdì, i revisori dell'agenzia non si sono espressi nel raccomandare o meno la somministrazione del farmaco per i malati Covid gravi. 

Il farmaco orale antivirale di Pfizer, il Paxlovid, sulla base di quanto comunicato dalla stessa azienda facendo riferimento allo studio in corso, avrebbe invece dimostrato di ridurre il rischio di ricovero o di morte dell'89%.

L'Agenzia europea per i medicinali (EMA) ha iniziato la valutazione della documentazione per la loro commercializzazione in Europa per entrambi i farmaci.