Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, oggi in Norvegia, rispondendo ai giornalisti ha ammesso che senza l’aiuto dei partner internazionali, l’Ucraina continuerà comunque a resistere da sola agli occupanti russi, come è avvenuto nei primi giorni, ammettendo che sarebbe molto difficile, ma che non ci sarebbe comunque altra strada:

"Nei primi giorni di guerra,  il 24 febbraio, eravamo davvero soli. Ed è stato difficile, ed è stato duro. Un periodo tragico per noi e il nostro popolo, e abbiamo perso per questo molte aree del nostro territorio, ma non siamo scappati, abbiamo cominciato a combattere.Quindi lo faremo nuovamente. È difficile quando perdi molte persone. E per non perdere la società, le persone, i bambini... tutto, ovviamente è necessario uno scudo difensivo davvero forte, dagli aerei all'artiglieria. Naturalmente non puoi vincere senza aiuti, ma non è neppure possibile perdere, quando l’unica cosa che hai è il tuo Paese".

A Washington, dove Zelensky si era recato a inizio settimana dopo aver presenziato alla cerimonia di insediamento del presidente argentino Milei (!!!), il presidente ucraino non è riuscito a convincere il Congresso per sbloccare i miliardi di aiuti stanziati da Biden poche settimane fa e così ha salutato gli Stati Uniti con un pacchetto da 200 milioni di dollari, i soli che il presidente americano ha potuto concedergli, che dovrebbe includere attrezzature di difesa aerea, artiglieria e munizioni.

Biden ha poi dichiarato che se il Congresso non dovesse approvare gli aiuti da lui stanziati nella stessa richiesta fatta sia per l'Ucraina che per Israele, farebbe a Putin il più grande regalo di Natale che possa mai desiderare, aggiungendo che il via libera deve esser dato prima della pausa natalizia.

Al Congresso i repubblicani stanno barattando il sostegno a Ucraina e Israele con la richiesta all'attuale amministrazione di cambiamenti significativi alla politica statunitense su confini e immigrazione.

In precedenza, l'11 dicembre, il portavoce del Consiglio di sicurezza nazionale degli Stati Uniti, John Kirby, aveva comunque lasciato intendere che la Casa Bianca probabilmente invierà un altro pacchetto di sostegno all'Ucraina prima della fine del 2023.

Infine, sempre a Washington, Zelensky ha chiaramente affermato di non avere alcuna intenzione di rinunciare ad alcuna parte dei territori occupati dalla Russia.

A questo punto è possibile avanzare un'ipotesi sul credito che Biden può ancora concedere all'Ucraina.

In base alle dichiarazioni di Zelensky, potrebbe essere rappresentato da quanto potrà essere significativo sull'andamento della guerra l'impatto degli F-16 che inizieranno ad arrivare in Ucraina ad inizio del 2024. Se il loro utilizzo non dovesse cambiare lo stallo attuale nel conflitto, allora gli Usa "convinceranno" Zelensky che è arrivato il momento di parlare di pace.