Nelle ultime 24 ore è di 249 il numero di palestinesi assassinati dall'esercito israeliano, mentre è di 510 quello dei feriti. Dati che portano il totale delle vittime palestinesi a Gaza a 23.084 - di cui 9.600 sono minori - mentre i feriti sono stati 59.000.

Come questo massacro possa essere interpretato come una guerra di difesa nei confronti di Hamas non è comprensibile... e ne sono coscienti pure gli stessi sionisti, come dimostra l'ultima iniziativa dei lobbisti dell'Aipac, American Israel Public Affairs Committee, che hanno scritto ai propri sostenitori di contattare i loro rappresentanti al Senato degli Stati Uniti per opporsi alla richiesta presentata il mese scorso dal senatore Bernie Sanders in cui ha chiesto al Segretario di Stato di produrre un rapporto sulle pratiche israeliane in materia di diritti umani entro 30 giorni.

Ma perché i sostenitori dell'esercito più mortale al mondo si preoccupano per l'iniziativa di Sanders? Perché la legge statunitense proibisce l'assistenza alla sicurezza ai paesi che sono coinvolti "in un modello coerente di gravi violazioni dei diritti umani riconosciuti a livello internazionale". In pratica, per Israele sarebbe a rischio non solo il finanziamento di 14 miliardi di dollari chiesto al Congresso da Biden e non ancora approvato, ma anche gli aiuti annuali per circa 4 miliardi di dollari che gli Stati Uniti hanno finora elargito allo  Stato ebraico.


E mentre Blinken è atteso a Tel Aviv dopo l'incontro avuto in queste ore con il principe ereditario saudita bin Salman nella tenda invernale di nella tenda invernale di Al Ula, l'IDF oggi ha iniziato a dire che l'intensità della guerra si sta attenuando... mentre la situazione nei pochi ospedali della Striscia che riescono faticosamente ad operare offrendo aiuti minimi rispetto ai bisogni reali è sempre più drammatica... a causa dei bombardamenti israeliani!

E nonostante, i militari sionisti affermino di avere il controllo di un terzo di Gaza, oggi per loro è stato uno dei giorni più difficili con 9 soldati uccisi e molti feriti dai miliziani della resistenza palestinese.


Allo stesso tempo, Netanyahu e soci cercano in tutti i modi di allargare ufficialmente il conflitto anche al nord, con esecuzioni mirate di cui oggi è stato protagonista un altro esponente di Hamas, Hassan Akasha, ucciso con un drone nella città di Beit Jinn, nel sud della Siria, ritenuto responsabile di essere il coordinatore/organizzatore di lanci di razzi dall'interno del territorio siriano verso Israele, avvenuti nelle ultime settimane.

E dal sud del Libano, oggi Hezbollah ha annunciato che i suoi mujaheddin hanno preso di mira i soldati israeliani a Jal al-Alam, Shatula, Ruwaisat Al-Alam, Shebaa, Shlomi... Naturalmente, l'esercito israeliano ha già dichiarato di aver risposto al fuoco.


Al contempo, proseguono le violenze di esercito e coloni in Cisgiordania, che oggi si sono concentrate nella zona di Hebron.



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