Nell'incontro a Bologna dello scorso 19 giugno con i preti operai, dietro una domanda di Luigi Gino Bonometti, il card. Zuppi ha affermato che sarà più facile che ci siano laici sposati e ordinati che preti sposati ad essere ammessi a condurre una parrocchia.

Tesi scontate che suscitano la reazione del Movimento Internazionale dei sacerdoti sposati: "Zuppi è un carrierista e non ha a cuore la vita dei preti in particolare dei preti sposati... Parolaio e disinteressato a difendere i diritti civili delle minoranze... Non si è minimamente curato in passato di un caso eclatante di discriminazione verso un prete sposato emiliano e la sua famiglia, sospeso dal lavoro e costretto a spostarsi fuori regione".