Giorgia Meloni, lo scorso gennaio, ricordava Roger Scruton a due anni dalla sua morte:

"Difendere le tradizioni, amare le cose degne di essere conservate, confutare il mito progressista per il quale il nuovo debba per forza sostituire il vecchio. Questa è la grande eredità culturale lasciata da Roger Scruton, il più grande intellettuale conservatore contemporaneo. A due anni dalla sua scomparsa, ricordiamo ed omaggiamo il suo nobile pensiero".

E chi caz..., pardon... e chi diavolo è Roger Scruton?

Scruton - come riporta la Treccani citando la rivista "The Salisbury review", scritta e letta principalmente solo da lui - auspicava la creazione di una società organica in grado di porre termine all'alienazione dell'uomo moderno. "Oltre che da questa esigenza neo-hegeliana di 'totalità' e comunità, il pensiero di Scruton è connotato da un lato dall'adesione all'ideale nazionalista e dall'altro dall'affermazione della validità di un ordine civile pluralista basato su istituzioni autonome. Ciò che rendeva ancor più conflittuali gli elementi di questa sintesi proposta da Scruton, era il suo insistere sull'idea che la società civile si basa su una unità prepolitica in cui l'identità razziale ha un ruolo essenziale. Inoltre, si può individuare un'ambigua tendenza potenzialmente anticostituzionale nell'affermazione di Scruton che la costituzione, e in particolare il parlamento, sono solo uno strumento per raggiungere «gli scopi opportunistici di una limitata classe di professionisti - la classe dei politici» (v. Scruton, 1980, p. 24): da ciò si può dedurre che la «fondamentale unità sociale» della nazione può esser messa in luce nella maniera migliore da portavoce privi di posizione o responsabilità nel sistema politico vigente". 

Tra l'altro, per capire la qualità dei riferimenti culturali di Giorgia Meloni, Scruton tra la fine degli anni '90 e i primi anni 2000 aveva iniziato a scrivere articoli che sponsorizzavano mirabilie nell'utilizzo del tabacco fino ad ottenere collaborazioni costanti con riviste e quotidiani importanti, dimenticandosi però di far sapere che per nel frattempo riceveva dalla Japan Tobacco International un mensile di alcune migliaia di sterline per promuovere l'uso del tabacco.

D'altra parte, se i riferimenti politico culturali di Giorgia Meloni sono Trump e Orban, non dobbiamo stupirci che abbia trovato un filosofo del calibro di Scruton per supportare il fascismo 2.0 che lei adesso definisce conservatorismo. Inoltre par di capire che, al pari del fascismo, il conservatorismo di Scruton disprezzi il Parlamento e sostenga il nazionalismo... oltre ad uno Stato che venga governato da singoli. Quindi, non c'è da stupirsi se un nuovo Mussolini non sia più un dittatore, ma un presidente della Repubblica chiamato a "comandare" direttamente gli italiani, con le istituzioni che farebbero solo da contorno, dicendo loro cosa possono o non possono fare, a differenza di quanto accade in una democrazia che al contrario, nei limiti del possibile e della comune convivenza, cerca di dare a tutti la possibilità di vivere la propria vita come meglio crede, qualunque siano le sue origini etniche o le sue preferenze religiose, sessuali, politiche.

Al contrario per i seguaci del conservatorismo, persino un cartone animato che parla di due mamme (il riferimento a Peppa Pig riportato nel titolo), descrivendo ciò che accade nelle società civili di qualsiasi Paese occidentale che si possa definire democratico, diventa un problema ed un caso nazionale per Fratelli d'Italia, il partito della Meloni. 

Così Federico Mollicone, responsabile cultura di Fratelli d'Italia (di cui è tra i fondatori) e candidato nel collegio plurinominale Lazio 1-01 della Camera dei Deputati:

"È inaccettabile la scelta degli autori del cartone animato Peppa Pig di inserire un personaggio con due mamme. Ancora una volta il politicamente corretto ha colpito e a farne le spese sono i nostri figli".

 Già adesso, questi soggetti pretendono di imporre agli altri come vivere e quali possano o non possano essere le loro preferenze sessuali... e quando avranno la maggioranza in Parlamento che cosa pensate che facciano se non tradurre in norme e regolamenti ciò che per loro sia giusto o sbagliato?

Ma, mi raccomando... non chiamateli fascisti. Comunque, c'è sempre la speranza che una risata li possa seppellire...