Corrisponde ad almeno 4 milioni di ettari il territorio distrutto dagli incendi che dallo scorso settembre stanno devastando l'Australia e in particolar modo, in questi ultimi giorni del 2019, lo stato di Victoria a causa dell'ennesima ondata di calore che ha innalzato nuovamente le temperature ad oltre 40 gradi.
Secondo i meteorologi, il caldo anomalo sarebbe generato da quello che viene definito come "niño indiano", anche se scientificamente è conosciuto come "dipolo dell’Oceano Indiano".
Nella zona turistica ad est di Gippsland, tre incendi hanno iniziato a minacciare le città di Bruthen, Buchan e Bonang a causa del forte vento.
Finora sono 10 le vittime registrate negli ultimi quattro mesi.
La più recente è un vigile del fuoco volontario deceduto lo scorso fine settimana per il ribaltamento del camion su cui viaggiava causato dal forte vento, durante un intervento per circoscrivereun incendio ad est della città di Albury, Nuovo Galles del Sud.
A causa della situazione in atto nel Paese, molte città hanno cancellato i fuochi d'artificio di Capodanno, inclusa la capitale Canberra. A Sydney, però, le autorità locali li hanno confermati, ricordando che, oltre ad esser visti da milioni di persone, si svolgono nell'area portuale della città. Oltre 200mila persone hanno firmato una petizione per chiederne la cancellazione.